Napoli, Danso è l'erede di Kim: garantisce Alaba

Giocatore moderno: veloce e fisico, è stato il miglior difensore della Ligue 1 di Messi. Il suo connazionale non ha dubbi: "È davvero eccezionale"
Napoli, Danso è l'erede di Kim: garantisce Alaba© EPA
Fabio Tarantino
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NAPOLI - Disse di lui Alaba, suo connazionale, uno che di campioni ogni giorno si circonda: «È un giocatore eccezionale». Lo pensano un po' ovunque, se ne sono accorti in Francia, lo avevano sospettato in Bundesliga, non potevano immaginarlo in Premier League dato che la sua esperienza al Southampton, sfortunata per non dire contraddittoria, è stata fugace e rappresenta il timido rimpianto di una giovanissima carriera. Si è rifatto col tempo, Kevin Danso, e con scelte che sanno di riscatto, come quella di ripartire dal Lens, nel 2021, innamorandosi della Ligue 1, campionato in cui esplodere tanto da convincerlo a pensare: «Per le mie caratteristiche è perfetto». Potrebbe dire lo stesso della Serie A. Il Napoli lo ha sistemato in cima ai suoi pensieri, vorrebbe affidargli l'eredità di Kim, lo ha studiato a lungo in questi due anni e anche Garcia, che in Francia è di casa, lo conosce bene. 

Colosso

Non si direbbe, di lui, quello che in giro raccontano, ovvero che Danso (i cui idoli sono van Dijk e Rudiger) sia un difensore estremamente moderno, fisico (è alto 190 centimetri) ma agile, rapido, veloce, in grado di scalare o accorciare, sempre pronto all'anticipo, un centrale di movimento che segue gli avversari ovunque senza mai perdere la bussola. Da due anni, in Francia, misurandosi coi vari Mbappé, Messi e Neymar, è uno dei migliori nel suo ruolo. Cresce a vista d'occhio, è già pronto per il grande salto. Lo aspetta e se lo augura. Non ha mai nascosto di cullare ambizioni da vertice: «Ogni professionista vorrebbe vincere titoli e trofei. Il mio sogno è la Coppa del Mondo, ma so che sarà difficile. Mi accontenterei della Champions». Danso, nato a Voitsberg, poteva giocare con l'Inghilterra (si è trasferito a Milton Keynes giovanissimo e lì scopre il calcio che prima riteneva «uno sport noioso») oppure col Ghana, ma ha scelto l'Austria con cui ha collezionato tredici presenze. 

Stima

Danso ha 24 anni, è ancora "giovane", eppure ha girato l'Europa, ha maturato esperienza ovunque, ha fortificato carattere e senso tattico essendosi confrontato con realtà differenti. Nel 2019 venne indicato dalla Uefa come uno dei 50 giovani più promettenti della stagione successiva (nell'elenco figuravano anche Elmas e Kvaratskhelia), ma paradossalmente proprio l'annata della possibile svolta è stata un freno alla sua crescita. L'esperienza al Southampton dura appena sei partite, Danso gioca poco e male, lamenta di essere fuori posizione (terzino sinistro), si lascia distrarre da vecchie amicizie inglesi e finisce per eclissarsi (arriverà anche la pandemia) chiedendo aiuto ad uno psicologo perché a vent'anni può anche capitare di smarrirsi. Si rifà col Fortuna Düsseldorf, nella Serie B tedesca, per poi passare al Lens, dove diventa Danso, quello vero, il miglior difensore dell'ultima Ligue 1 che per il Guardian «è già pronto per l'élite europea». In Francia gioca centrale della difesa a tre (o sul centrosinistra) ma saprebbe adattarsi nella linea a quattro di Garcia. Accetterebbe anche di fare il terzino perché dai propri errori si impara. 


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