Napoli, scatto del Bayern Monaco per Kim: quando si può chiudere

I club bavarese pronto all’assalto del difensore, che si può liberare grazie alla clausola del suo contratto
Antonio Giordano
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Meno cinque e poi, puntuale, giorno più o giorno meno, la finestra si spalancherà e voleranno giù (virtualmente) una cinquantina di milioni di euro. È tutto scritto nel carteggio del passato, il contratto necessario per convincere Kim Minjae nel luglio del 2022 ad accettare il Napoli e a rinunciare al corteggiamento del Rennes, è tutto inevitabilmente annunciato da un bel po’ in qua, da quando cioé il mondo ha preso atto dell’autorevolezza d’un calciatore che ha rappresentato un colpo ad effetto di Cristiano Giuntoli: è stato bello, persino bellissimo, ma finirà qui, ora e adesso, nonostante Aurelio De Laurentiis ci abbia provato e continuerà a farlo, perché le speranze - si sa - sono sempre le ultime a sfiorire.

Lo strappo

Kim Minjae è vicino al Bayern, direbbero quelli che amano fare il passettino lungo quanto la gamba che è praticamente in Baviera, trattato come un Franz Beckenbauer qualsiasi (niente male), strappato ad una concorrenza che ha metodi egualmente spicci e tanti soldi, e però convinto ad accettare la Bundesliga con un’offerta faraonica, dodici milioni di euro, molto più del doppio di quanto guadagnava al Napoli. E questo, forse, non è comunque un dettaglio, anche se le motivazioni possono essere altre: il blasone del club, la curiosità di rimettersi in gioco in un campionato nuovo ed altrettanto seducente, la possibilità di allargare i confini delle proprie conoscenze, non solo calcistiche, l’autostima dinnanzi ad un’off erta professionale che ne premia lo spessore fisico, atletico, tecnico e pure caratteriale, espresso in dodici mesi assolutamente favolosi ed attraversati con una padronanza insospettabile.

Conto alla rovescia

Kim è stato per un bel po’ del Manchester United, al quale aveva detto sì in epoca non sospetta prima che le vicissitudini societarie rallentassero l’affare, poi ha sfi orato l’altra sponda della città, il City, che ci ha pensato a lungo ed ha accarezzato l’idea, in mezzo ha scoperto l’attenzione, anzi l’ammirazione del Bayern, che ha cominciato a farsi avanti con discrezione e poi ha bussato al management del calciatore: il Napoli, nella questione, ha dovuto semplice mente recitare il ruolo dello spettatore, ha lusingato il suo centrale difensivo proponendogli il rinnovo su basi aderenti alla filosofia del club, si è rassegnato e comunque ha sognato di poter resistere anche un solo anno ancora. Ma quando da Monaco di Baviera hanno rilanciato, ricordando che c’è questa «scappatoia» dal primo al quindici luglio e che conviene approfittarne subito, senza spargimento di ulteriore tempo, la saracinesca s’è abbassata e Kim Minjae, che è in Patria dal 15 giugno per le tre settimane di addestramento militare di base, ha cominciato a preparare le valigie, mettendoci dentro i passaporti e un entusiasmo che può essere comprensibile. La sua Napoli è racchiusa in numeri che non riescono a raccontare il rendimento - trentacinque presenze e due gol in campionato, nove in Champions League ed una in Coppa Italia - totem della retroguardia meno battuta della Serie A, miglior difensore del torneo e, per comprendere, l’uomo che ha oscurato senza indugi Koulibaly, molto più di un leader nel Napoli del recente passato. Ma vola tutto dalla finestra, adesso, destinazione Monaco.


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