Zielinski e Lozano, tensione rinnovo con il Napoli

Entrambi in scadenza, ma l’intesa resta lontana. Osimhen chiede di più per prolungare fino al 2027
Zielinski e Lozano, tensione rinnovo con il Napoli© Getty Images
Fabio Mandarini  
4 min

A rrivano i nostri, dicevamo. E in qualche caso anche piccoli, medi o grandi problemi a seconda dei casi. Tutti relativi ai contratti, ai rinnovi da discutere e ai nodi da sciogliere: Osimhen, Zielinski, Lozano. Situazioni delicate e anche complesse. Tese, volendosi attenere alle parole pronunciate da De Laurentiis sui casi di Zielo e del Chucky, entrambi in scadenza nel 2024, in occasione della presentazione della nuova maglia sulla nave Msc. Il giorno in cui, per altro, è stata definita la valutazione di Osimhen: un duecentino, 200 milioni sotto i mari, un tesoro degno dei film dei pirati dei Caraibi. Ma tant’è: il suo rapporto con il Napoli scadrà nel 2025 e la situazione non s’è ancora sbloccata. Lozano, intanto, è già in ritiro, mentre Osi e il collega sono attesi domani o giù di lì, tutto dipende dai voli e da singole eccezioni sempre possibili, proprio come Kvara. Che non ha problemi di tempo, cioè di anni avendo un contratto fino al 2027, ma la sua storia è relativa a un mini prolungamento di una stagione con ritocco. «Sono appena arrivato e valuteremo piano piano ogni cosa con il presidente, Micheli e Chiavelli. Tutte le decisioni si prendono insieme», dice il nuovo ds Mauro Meluso al suo debutto ufficiale nel mondo azzurri. «Ma so che se riusciremo a tenere Osimhen sarà una gran cosa: fa la differenza, ce ne sono pochi come lui».

Napoli, i nodi da sciogliere

E allora, giocatori e contratti. Problematici, come è parso chiaro in occasione della presentazione delle maglie e del nuovo main sponsor Msc. «Non credo che Lozano sia uno stupido», ha detto Adl. «Quando arriverà il momento di incontrare Garcia, in ritiro, capirà che probabilmente è meglio prolungare o magari che è meglio provare altre esperienze». Tradotto: di cominciare la stagione a scadenza, con lo svincolo dietro l’angolo, non se ne parla. «Non voglio fare il cattivo, ma quando per un anno non avrete giocato e le vostre azioni varranno di meno, guardandovi allo specchio direte: sono stato un povero stupido». De Laurentiis si riferiva al Chucky e a Zielinski: il messicano, comunque, ha una richiesta in Mls dal Los Angeles Fc, mentre il collega spera ancora di rinnovare con il Napoli (ed è corteggiato dalla Lazio). Osi, invece, è il centravanti più ambito d’Europa ma il suo prezzo monstre spaventa tutti: il Napoli gli offre un rinnovo di due anni, fino al 2027, ma Victor ritiene che la proposta non sia proporzionata alla valutazione del suo cartellino e l’accordo non arriva. 

Meluso e il destino

Il ds Meluso e la dirigenza al completo affronteranno la questione oggi: «Parleremo di tutto, del mercato e delle situazioni interne. Intanto mi godo il momento, sono nel club campione d’Italia. Le responsabilità aumentano, ma il calcio è uguale a tutte le latitudini». Poi, i ricorsi storici: «Avevo 13 anni e il Napoli mi voleva nel suo settore giovanile, però mia madre pensava che fossi troppo piccolo per andare così lontano da casa». Da Cosenza. «E così rinunciai. Però Napoli era nel mio destino». Poi, una battuta: «De Laurentiis non mi ha chiesto per chi tifo. E comunque tifo per le squadre in cui lavoro. Non sono mai stato juventino».


© RIPRODUZIONE RISERVATA