Napoli, rinnovo Osimhen: la svolta per il biennale fino al 2027

L’obiettivo della società e anche di Rudi Garcia sarebbe di chiudere la trattativa e la vicenda già nei prossimi giorni in Abruzzo: le cifre del contratto
Fabio Mandarini
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Ci sono viaggi e viaggi: quelli lampo - bonjour, au revoir - e altri invece più lunghi, complicati, tortuosi ma intensi. Quando Victor Osimhen è arrivato a Napoli si sprecava la diffidenza e qualcuno ebbe anche una certa fretta di dargli dello scarpone trascurando la media gol/partita e l’incidenza sul gioco della squadra, ma poi, dopo aver avuto la possibilità di giocare una stagione intera senza infortuni gravi o gravissimi come quelli delle prime due, la storia è cambiata. E il mondo del calcio, l’Europa chic, ha cominciato a fargli una corte spietata: un bel problema nell’estate degli arabi e degli all in, dell’effetto domino del centravanti che sta agitando Serie A, Premier, Liga, Ligue 1 e Bundes; una questione da maneggiare con cura. La trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2025 ha conquistato spazio, tempo e titoli, ha fatto passi avanti, indietro e poi frenate. E accelerate. E nuove inchiodate. E ripartenza: che mal di testa. Ma quando nove giorni fa l’agente Roberto Calenda è sbarcato a Dimaro insieme con Victor, stesso volo e stessa auto di rappresentanza fino all’hotel della squadra, il dialogo con De Laurentiis è ovviamente entrato nel vivo: incontri, riunioni allargate, scambi di opinioni e di idee. Salvo poi dirsi arrivederci senza annunciare l’accordo più atteso da un intero popolo di tifosi e da Rudi. Garcia, il tecnico che a un certo punto s’è espresso così: "Qui sono tutti tranquilli e Osimhen ha un contratto, ma nel calcio mai dire mai. Spero che resti". Il Psg è un problema che sparirà soltanto quando sarà finita la telenovela Mbappé e un altro attaccante con un nome di battesimo diverso da Victor James avrà firmato con Al-Khelaifi , però comincia a intravedersi la luce: filtra un certo ottimismo dal Napoli, filtrano passi avanti dai negoziati - termine che rende a pieno la complessità dell’operazione - tra le parti. L’obiettivo, a questo punto, è riuscire a fare a Castel di Sangro ciò che è mancato sulle Dolomiti: chiudere, annunciare e mettere il pallone al centro del villaggio. E in porta.

Osimhen-Napoli: passi avanti

E allora, l’ennesima giornata da mesi. L’ennesima puntata: Adl e Calenda stanno scrivendo un romanzo molto più lungo degli interminabili contratti del Napoli. Famosissimi. Arcinoti. Estenuanti, secondo i racconti dei giocatori che hanno avuto il compito di firmare centinaia di pagine. Ma tant’è. E poi Osi è uno che a Dimaro, proprio dopo l’ultimo allenamento e prima di partire, ha dimostrato di saperci fare con gli autografi: ne ha scritti a raffica, per tutti quelli che ne invocavano uno. Per il suo popolo in adorazione: lui è il re del gol e anche il re dei tifosi. L’idolo incontrastato. Il frontman dello scudetto. E sentendosi valutare dal presidente 200 milioni di euro ha pensato di dover meritare un rinnovo - biennale, dal 2025 al 2027 - all’altezza. Con le proporzioni ritenute giuste tra tutto lo scibile compreso nel rapporto con il club: ingaggio (attualmente di 4,5 milioni), bonus, diritti d'immagine ed eventuale clausola. La distanza, a quanto pare, gradualmente si assottiglia: DeLa parla continuamente con Calenda, l’agente parla continuamente con Victor e Castel di Sangro è diventato un obiettivo concreto. Un traguardo da tagliare insieme: per il Napoli, per Rudi, per il popolo del re del gol.


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