Gabri Veiga al Napoli: il nodo clausola e le richieste del Celta Vigo

La trattativa per lo spagnolo, seguito già durante la gestione Giuntoli, andrà avanti a oltranza per cercare di ridurre la distanza tra i due club
Gabri Veiga al Napoli: il nodo clausola e le richieste del Celta Vigo© Getty Images
Antonio Giordano
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INVIATO A CASTEL DI SANGRO - Piedi buoni e cervello, possibilmente, fine: perché il calcio resti cerebrale e pure elegante; perché là in mezzo - nel centro di gravità permanente - ci siano idee «alternative» e quindi suggestive; perché se dovesse andarsene via Zielinski, del quale è facile «innamorarsi» , non compaiano zone d’ombre ma ci sia sempre luce. I piedi buoni di Gabri Veiga hanno incantato il Napoli mesi e mesi fa, era ancora l’epoca-Giuntoli, e in questi giorni in cui pare quasi non ci sia un domani, quel talento che abbaglia è magicamente ricomparso: al Celta Vigo lo avevano chiesto, si chiamano sondaggi, ma quello era ancora un mercato con vibrazioni extra-territoriali, pareva ci fosse il Liverpool o comunque un po’ di Premier a spingere il ventunenne (maggio 2022) a sognar le stelle. In questo calcio rutilante, dal quale è semplice farsi accecare alla prima eco, può succedere qualsiasi cosa, anche niente, e Gabri Veiga sta ancora lì, con Rafa Benitez che è contentissimo di averlo con sé, e il Napoli stavolta senza indugi si è ripresentato: trenta milioni di euro - guarda un po’ la somma che potrebbe arrivare se partisse Zielinski - e amici più di prima. Ci sono proposte che sembrano indecenti, forse lo sono anche, però non lasciano vibrare: il Celta non ha vacillato, ha ricordato l’esistenza della clausola ed ha compreso che la vicenda non si chiuderà qui. De Laurentiis è ostinato, ha i suoi tempi e pure le proprie strategie, e dall’area scouting ha saputo che pochi come Gabri Veiga rievocano nelle movenze quel polacco geniale: non sarà semplice, ma non lo è mai, e bisognerà avere pazienza, nervi saldi e un portafoglio che al Napoli non manca. Si ripartirà secondo usi e consuetudini delle trattative ad oltranza, si continuerà ad inseguirsi o a sfuggire - dipende dai ruoli - in questo limbo che sembra irrilevante ma che comunque contiene dieci milioni, la differenza tra le due volontà per il momento inconciliabili. 

Koopmeiners, l'ira dell'Atalanta

Ma il Napoli ha fatto altro e a Bergamo, nel loro piccolo, si sono arrabbiati: perché, com’è noto a Rivisindoli e dintorni, in cima alla lista dei mediani-mezzala-trequartista, insomma di quelle figure racchiuse sotto l’etichetta di tuttocampista, c’è sempre stato Teun Koopmeiners (25), un’autorità del ruolo dal quale a Castel Volturno rimasero sedotti nella doppia sfida con l’Az tra l’ottobre e il dicembre del 2020. Tre anni dopo, quella passione non è mai sfiorita e dopo la telefonata di De Laurentiis a Percassi - di un paio di settimane fa - qualcuno, non Adl, deve averci provato ancora, saltando i passaggi istituzionali ed avvicinando i manager del calciatore, affinché fossero chiare le intenzioni. L’Atalanta non l’ha presa bene, e questo è un eufemismo, ed ha ribadito ai propri interlocutori che: 1) Koopmeiners non è in vendita, non a trenta milioni, forse neppure a quaranta, perché sarebbe complicato, quasi impossibile, poi cercare un sostituto; e 2): che così non si fa, è vietato parlare al conducente. Poi è inevitabile che si appianino le questioni, che si rientri in un regime di cordialità, anche perché i rapporti tra Percassi e De Laurentiis sono talmente improntati al rispetto, che la Dea ha promesso di avvisare il Napoli, nel caso cambi qualcosa nelle proprie intenzioni. Ma Gabri Veiga e/o Koopmeiners rimangono i centrocampisti di riferimento di questo futuro immediato: il 19 agosto si metterà la palla al centro e ci vogliono i piedi buoni (e pure il cervello fine) per sentirsi in grado di difendere se stesso, quindi lo scudetto. 


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