Dopo Pastore e Wijnaldum per la Roma c'è Renato Sanches: è lui il terzo buono

I centrocampisti arrivati dal Psg in giallorosso non hanno avuto grande successo: il portoghese può invertire  la tendenza e ha le doti che servono ai giallorossi
Dopo Pastore e Wijnaldum per la Roma c'è Renato Sanches: è lui il terzo buono© Getty Images
Roberto Maida
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INVIATO AD ALBUFEIRA - Con gli ultimi centrocampisti arrivati dal Psg, Pastore e Wijnaldum, la Roma è stata poco fortunata: i due, soprattutto per problemi fisici, hanno tradito le aspettative dei tifosi che li avevano accolti come campioni sulla fiducia. È dunque comprensibile un certo scetticismo attorno al nome di Renato Sanches: nella scorsa stagione, la prima a Parigi, si è fermato cinque volte, sempre o quasi per problemi muscolari, perdendo un totale di 19 partite; nelle due precedenti, che lo avevano rilanciato al Lilla, gli stop erano stati rispettivamente quattro (15 partite fuori) e ancora cinque (18 partite saltate). Insomma nell’ultimo triennio non è stato Cristante, dal punto di vista dell’affidabilità del corpo e della continuità di rendimento.

La scommessa

Ma le perplessità, che suggeriscono anche a Mourinho di riflettere, sono pure le ragioni che lo rendono avvicinabile: se la Roma non può spendere un euro per i cartellini, e per questo limite finanziario inderogabile si è lasciata sfuggire prima Frattesi e poi Sabitzer, deve anche sperare in un’intuizione felice per completare la rosa. Prendere in prestito con diritto di riscatto un calciatore di questo livello, che non ha ancora compiuto 26 anni, ha anche il luccichio di un’occasione. Un’azzardo sarebbe impostare la squadra su di lui. Un’idea, più o meno condivisibile, è inserirlo in un centrocampo che già dispone di una coppia rodata di pivot, Cristante-Matic, di due interni di qualità, Aouar e Pellegrini, e di un giovane emergente che può fare tutto, cioè Bove. Renato Sanches è il bel vestito da indossare alle serate importanti, quando l’apparenza può diventare sostanza. 

Percorso

Aggiungerebbe fisicità, rapidità e precisione al centrocampo della Roma. Non dimentichiamo che il Psg lo ha acquistato l’estate scorsa, su input dell’allenatore Galtier che con lui aveva vinto il campionato francese nel 2021 con il Lilla, pagandolo 15 milioni a un anno dalla scadenza di contratto e proponendogli uno stipendio inarrivabile per la concorrenza. Milan su tutti. Non solo. Anche se è nato nel 1997 (a Lisbona, da padre di São Tomé e Principe e da madre di Capo Verde), Renato Sanches ha già vissuto esperienze indimenticabili nella carriera. Nel 2016, a soli 18 anni, vinceva l’Europeo con la nazionale portoghese stabilendo il record di calciatore più giovane a festeggiare questo traguardo. Paragonato spesso a Clarence Seedorf, al quale lui stesso ammette di ispirarsi, meritò così l’attenzione del Bayern Monaco che proprio in quell’estate lo comprò dal Benfica per 35 milioni più 10 di bonus. 

Difficoltà

Il precoce trasferimento in Germania, in uno dei club più prestigiosi del mondo, ne ha frenato la crescita. Tanto che il Bayern lo ha mandato allo Swansea, la squadra gallese che allora frequentava la Premier League, per dargli la possibilità di giocare titolare. Non ha funzionato neppure lì (12 presenze e nessun gol), così come il ritorno in Bundesliga non è stato sufficiente a dargli la scossa. Renato Sanches ha dovuto ricominciare da una società meno appariscente, il Lilla, per ricostruire autostima e certezze. E così nel 2021, da campione di Francia, ha giocato di nuovo l’Europeo. Ma dal novembre dello stesso anno è uscito dai monitor del ct Fernando Santos. È stato il successore Roberto Martinez a richiamarlo nello scorso giugno, senza però concedergli neanche un minuto. Adesso, ignorato da Luis Enrique nel Psg, dalla Roma può ottenere un supporto per partecipare al terzo Europeo della carriera, Germania 2024. Intanto, pur essendo giovane, potrebbe vantarsi di aver già conosciuto quattro dei cinque principali campionati: la Serie A dopo Bundesliga, Premier League e Ligue 1. Per completare la cinquina con la Liga avrà magari tempo più avanti. 


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