La Roma oltre Smalling: i nomi dei difensori che Pinto sta cercando

La lunga assenza del difensore inglese obbliga i giallorossi a tornare sul mercato a gennaio, Fair Play Finanziario permettendo...
Roberto Maida
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ROMA - Un difensore vero, non una comparsa. La Roma cerca un rinforzo di qualità per gestire la penuria di specialisti che turberà il lavoro ordinario a gennaio, quando Evan N’Dicka risponderà alla chiamata della Costa d’Avorio e giocherà la sua prima Coppa d’Africa. In quel periodo, molto denso di partite importanti, Mourinho spera di riavere a disposizione Smalling che è fermo dal primo settembre e non ha ancora ripreso gli allenamenti a Trigoria a causa di un’infiammazione al tendine di un ginocchio sempre più dolorosa e misteriosa. Farà parte del gruppo anche Marash Kumbulla, che entro un mese tornerà a giocare nel campionato Primavera per testare l’avvenuta guarigione. Ma per una squadra che difende con tre centrali, i numeri sono insufficienti per affrontare almeno cinque impegni (ma saranno di più) in campionato e Coppa Italia. Serve il sesto uomo, insomma, vanamente invocato dall’allenatore durante l’estate: Tiago Pinto, per i soliti limiti imposti dal settlement agreement con l’Uefa, non ha potuto accontentarlo. 

Roma, lo scenario

Alla riapertura invernale invece la Roma conta di intervenire tempestivamente. Rispetto allo scorso anno, quando Diego Llorente fu ingaggiato a ridosso del gong di fine mese, l’obiettivo è completare la rosa subito. Magari attraverso una cessione che renderà sostenibile l’affare anche nel rispetto dei parametri Uefa. Ovviamente i difensori raggiugibili hanno tutti le solite caratteristiche: devono essere in scadenza di contratto oppure calciatori che la società di appartenza è disposta a piazzare in prestito per sei mesi senza vincoli di acquisto definitivo. Alla seconda categoria appartiene senza dubbio Jakub Kiwior, nazionale polacco classe 2000 che si era messo in luce nello Spezia ma nell’Arsenal non ha meritato altrettanta visibilità. Pagato 25 milioni nel gennaio 2022, può fare al caso di Tiago Pinto perché conosce bene il campionato italiano e non avrebbe dunque bisogno dell’apprendistato tipico degli stranieri. E’ il gap che potrebbe frenare l’arrivo di un altro esubero della Premier League, cioè l’esperto inglese Eric Dier, classe ‘94. Ma questo difetto potrebbe essere compensato dal pregio principale: Dier ha lavorato con profitto con Mourinho nel Tottenham. Resta da capire se uno degli allenatori più trendy del momento, l’australiano Postecoglou, accetterà di liberarlo: dopo averlo ignorato per due mesi, lo ha schierato titolare nelle ultime due partite prima della sosta.

Roma, ipotesi italiana

Ma attenzione, per i motivi di ambientamento sottolineati, al mercato italiano. Nel quale Mourinho segue con attenzione lo spagnolo Pablo Marì del Monza. Ne ha elogiato le doti dopo la recente partita all’OlimpicoSembrava un albero insuperabile!) e sarebbe felice di accoglierlo a Trigoria. Classe ‘93, completamente guarito dal terribile incidente di cui fu vittima per mano di un pazzo che lo accoltellò dentro a un centro commerciale di Milano, è abituato a guidare una difesa a cinque, proprio come Smalling. Guadagna 2 milioni a stagione e va in scadenza nel 2025. Galliani e Palladino lo considerano fondamentale, perciò non se ne priverebbero volentieri a gennaio. A meno che non sia il giocatore a spingere. Da questo punto di vista il Monza è un club disponibile ad assecondare le richieste dei propri calciatori. Ma la Roma, al netto di eventuali partenze ben retribuite, non può spendere soldi per i cartellini per non peggiorare il quadro economico.  

Roma, altre possibilità

Tornando in Inghilterra, il Chelsea potrebbe offrire qualche difensore non strategico come Malanga Sarr e Travoh Chalobah. Qui gli stipendi salgono di parecchio ma i prestiti rimangono la strada più comoda da percorrere a metà stagione. Sempre se non piovono soldi all’improvviso a cambiare lo scenario. 


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