Orgoglio e delusione

Orgoglio e delusione© SSC NAPOLI via Getty Images
Ivan Zazzaroni
3 min

Si può provare delusione per un 2 a 2 al Parco dei Principi con i milionari qatariani? Si può: perché a due minuti dalla fine sentivamo il profumo dolce dell’impresa, la seconda del Napoli in questa stagione di Champions dopo la superba vittoria sul Liverpool. Un’impresa differente dalla precedente, che era stata di gioco, di puro dominio: in questa occasione stavano prevalendo il cuore e la tattica sulla qualità. Delusi, certo, poiché sul più bello Di Maria ha bloccato il respiro dei napoletani con un tiraggiro, la specialità di Lorenzo Insigne; dunque, la beffa nella beffa.

Ancelotti può dirsi ugualmente soddisfatto, però: ha mostrato il suo primo Napoli di lotta, esaltatosi nei recuperi di Allan, formidabile presenza, nell’incidenza di Fabian e Hamsik e nel rispetto dei tempi d’intervento di Koulibaly, Albiol e Maksimovic. Un Napoli che non avevamo ancora visto così deciso, anche sporco a tratti, quasi feroce. Certamente confuso nei primi minuti di entrambi i tempi ma sempre capace di riprendersi e ripartire per occupare il campo. 

In due parole, abbiamo visto una squadra subire il pareggio all’ultimo da un insieme di straordinarie individualità, il Psg così pieno di risolutori da non lasciarti mai tranquillo. 

Il Napoli ha impiegato diciotto, venti minuti per capire la partita, per entrarle dentro: Mbappé e Neymar erano riusciti a spaventarlo con un paio di giocate che ne avevano saccheggiato le riserve di sicurezza. E’ stato Fabian, dopo alcuni tentativi sulla sinistra di Mario Rui, a segnalare ai compagni che tutto sommato si poteva fare rubando palla alla coppia Verratti-Rabiot e avvicinandosi all’area francese. Intorno al ventitreesimo ancora Mario Rui ha innescato Mertens che con una correzione al volo ha centrato la traversa; pochi istanti dopo Callejòn, servito da Hamsik, ha impegnato a terra Areola e alla prima apertura del gioco a destra, da fermo ha spedito in porta Insigne che con un pallonetto ha trovato il vantaggio. Nell’ultima parte del primo tempo il Napoli si è restituito al proprio calcio disorientando continuamente il Psg. 

La ripresa ha avuto un andamento simile, solo che il primo pari è giunto su autogol, un episodio che avrebbe potuto frenare un Napoli ordinario, non quello del Parco. Il vero pari deludente è un altro, quello di Belgrado che ci auguriamo non debba pesare alla fine. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Champions, i migliori video