MILANO - I brutti 20 minuti finali del match di Reggio Emilia ieri alla Pinetina sono stati definitivamente archiviati e l’attenzione di Antonio Conte e della squadra adesso è tutta sul match di Champions con il Borussia Dortmund. Nel doppio confronto con i tedeschi i nerazzurri si giocano le loro chances di passaggio del turno: dopo il pareggio contro lo Slavia Praga e il ko in casa del Barcellona, ad Handanovic e compagni servono almeno 4 punti nei prossimi due impegni, il primo domani sera a San Siro, il secondo a Dortmund il 5 novembre. Per il primo dei due appuntamenti l’Inter potrà contare su una spinta in più data dal pubblico visto che al Meazza sono attese 65.000 persone. Se non tutto esaurito, poco ci manca.
Video, pausa e scossa: grande lavoro da fare sulla mentalità
Dopo la sfuriata nello spogliatoio del Mapei Stadium, ieri Conte ha analizzato insieme alla squadra gli errori commessi a Reggio nella consueta seduta video. Niente di diverso rispetto al solito perché il tecnico di Lecce è solito “correggere” la partita nelle 48 ore successive al fischio finale. I toni anche ieri sono stati decisivi, ma sicuramente meno accesi rispetto a domenica: Antonio sa bene che si trattava di una gara post pausa e che solitamente le formazioni che prestano più elementi alle nazionali alla ripresa della Serie A faticano perché gli allenamenti con le rispettive selezioni per i calciatori non sono intensi come quelli nei club. A questo va aggiunta la stanchezza dei viaggi. Ciò premesso, dopo il 4-1 di Martinez, non si aspettava un simile black out. Chi è entrato non lo ha fatto con la giusta mentalità, ma anche chi è rimasto in campo aveva il serbatoio delle energie vuoto e la testa già “appagata”. Così facendo il rischio di subire un clamoroso 4-4 è stato elevato e per Conte tutto questo è inaccettabile. Anzi, il segnale che c’è ancora da lavorare molto sulla mentalità perché le grandi, per esempio la Juventus, non si distraggono come ha fatto l’Inter domenica e non “staccano” mai fi no al triplice fischio finale. Per arrivare al livello dei bianconeri c'è ancora da faticare.