Champions e Serie A, il Napoli prova a restare in vetta senza Osimhen

Domani con i Rangers e domenica nel big match a casa Milan: privi dell'attaccante nigeriano, gli azzurri si affidano a Simeone e Raspadori
Champions e Serie A, il Napoli prova a restare in vetta senza Osimhen© FOTO GIANLUCA MOSCA
Fabio Mandarini
4 min

NAPOLI - Jack&John, perché oggi si va in Scozia e anche Giovanni il Cholito per l'occasione sarà trattato in lingua madre, sono i volti d'attacco che non t'aspetti. O meglio, che non t'aspettavi così e soprattutto in questo modo: l'infortunio di Osimhen ha spalancato a Simeone le porte della Champions e a Raspadori quelle del campionato, e loro hanno risposto alla grande. Come fanno i grandi: il primo ha segnato il 3-0 con il Liverpool due minuti dopo il suo ingresso e poi ha rifinito il poker di Zielinski; il secondo ha fatto esplodere lo stadio con lo Spezia a sessanta secondi dal novantesimo. Tutto chiaro? Niente male, l'ultima settimana di questi due signori: bravi, giovani, affamati. E soprattutto premiati: hanno entrambi voluto il Napoli a tutti i costi e con tutte le forze e ora che la (solita) sfortuna ha messo Osi a riposo stanno traducendo le promesse in fatti. In gol: la cosa che conta più d'ogni altra per un attaccante e per una squadra che dovrà fare a meno del suo centravanti indiavolato per un mesetto o giù di lì. Al Maradona, insomma, si sono presentati a dovere. Altroché. Ma ora comincia un altro viaggio: domani si va in scena in Coppa con i Rangers a Ibrox, tanto per cominciare, e poi domenica si replica con il Milan a San Siro. Due cattedrali. Due trasferte estremamente complesse e altrettanto importanti: in palio ci sono punti fondamentali per i sogni di gloria europea e italiana. Sì, sognare è bello, gratis e a volte succede pure: basta chiederlo al Cholito e a Raspa.

Diario di viaggio

E allora, il Napoli on the road: Glasgow e Milano. Rangers e Milan. Champions, campionato e inevitabile citazione: gli esami non finiscono mai. Mai. Neanche dopo averne cantato quattro al Liverpool in grande stile e dopo aver confermato fame, sete, cuore e polmoni con la trappola di nome Spezia. Del resto è esattamente questo il destino delle grandi squadre, di quelle che vogliono vincere: difficoltà e ostacoli da dribblare e saltare sottoforma di avversari tosti e anche bravi. Quotati, blasonati. E d'accordo, Spalletti ha ricordato più volte quanta esperienza e spessore internazionale abbiano infilato in valigia Dries, Kalidou, Lorenzino e Ospina, ma l'entusiasmo e l'inesauribile voglia di lottare dimostrati dai nuovi, per il momento, hanno archiviato i dubbi e le preoccupazioni. Il problema? Bisogna continuare e insistere. E per quanto riguarda l'attacco, e i gol, fino ai primi giorni di ottobre molte questioni passeranno da Raspadori e Simeone. In Scozia altrimenti detti: Jack&John.

La prima

La valutazione dell'allenatore, in questo caso, sarà un'altra: Jack o John. Sì, almeno dall'inizio toccherà soltanto a uno dei due agire nel tridente con Politano e Kvara. Idee? Beh, qualcuna: è possibile che il signor Luciano lanci il Cholito dal primo minuto domani con i Rangers, considerando l'intensità fisica annunciata di una partita che, tra l'altro, si giocherà in uno stadio interamente riservato ai tifosi scozzesi dopo il divieto di trasferta annunciato dall'Uefa per i motivi di sicurezza legati alle celebrazioni in onore e memoria di Sua Maestà Elisabetta II. Tifosi appassionati come pochi, tra l'altro: non si scherza mica, da quelle parti. Comunque vada, però, sarà una storia da raccontare: Simeone ha esordito mercoledì in Champions a 27 anni con i Reds al posto dell'infortunato Osimhen e per lui sarebbe la prima da titolare, mentre Raspadori non ha ancora debuttato. Gioca in Nazionale da un po' e anzi si è laureato campione d'Europa (con una presenza), ma la grande Coppa per ora l'ha soltanto annusata al Maradona. Che profumo, vero? A Glasgow sarà come un sogno di fine estate.


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