Vai Inter, perché il gol di Arnautovic vale oro

La vittoria sull'Atletico Madrid è stata meritata e più netta di quanto il punteggio non dica. Decisivo il guizzo dell'austriaco che ha cancellato le due palle gol sprecate
Xavier Jacobelli
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Vale oro il gol di Arnautovic che ha steso l'Atletico Madrid, consegnando all'Inter la nona vittoria consecutiva fra campionato e Champions conseguita negli ultimi 45 giorni (22 i gol segnati, soltanto 4 i subiti). Vale oro sia in chiave qualificazione ai quarti di finale sia perché i Colchoneros hanno confermato per intero il loro valore assoluto, rendendo aspro, combattuto, agonisticamente vibrante il confronto di San Siro. Il successo della capolista della Serie A sulla quarta in classifica della Liga è stato meritato e più netto di quanto il punteggio finale non dica. Al netto dell'inconcludenza offensiva dei Cholisti, almeno cinque sono state le nitide occasioni costruite dai giocatori di Inzaghi, due delle quali sprecate da Arnautovic. Il quale, tuttavia, ha avuto la forza di non deprimersi, grazie anche all'incoraggiamento dei settantamila di San Siro. Chi non s'arrende, rialza la testa: la rete vincente è stata una liberazione per il trentaquattrenne ex bolognese, come attesta il suo bacio al terreno di gioco e, allo stesso modo, ha premiato l'Inter, tosta e determinata a spuntarla sugli spagnoli, nonostante l'inopinata serata no di Calhanoglu.

Inter, gioco, personalità e consapevolezza

A proposito del Grande Turco, se la licenza oraziana è consentita, si può dire quandoque bonus dormitat Homerus, anche il grande Omero talvolta sonnecchia. Sia chiaro, nessuno s'illude: il 13 marzo, al Civitas Metropolitano, nonostante il gol di vantaggio sarà dura, considerata la caratura dei rivali. Eppure, al Meazza, imponendosi nella gara d'andata l'Inter ha preso le misure per superare l'ostacolo del ritorno. Gioco, personalità, consapevolezza della propria forza, panchina lunga e di qualità: così, nella ripresa, i nerazzurri hanno incassato con disinvoltura il contraccolpo causato dall'infortunio di Thuram, costretto a uscire a causa di una contrattura all'adduttore destro e sostituito da Arnautovic, smanioso di far bene. Ancora una volta, Inzaghi ha dimostrato di gestire i cambi con sagacia, piazzando in successione le sue mosse felici: Dumfries per Darmian e Carlos Augusto per Dimarco, entrambi al 69'; Frattesi per Mkhitaryan al 72', con il corollario di Sanchez per Lautaro all'88', ammirevole per la grinta con la quale si è battuto. Simone anche in Europa non sbaglia un colpo. Simeone può confermare.


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