Vlahovic guida la Juve e Spalletti vuole blindarlo

Dopo l’esordio di Cremona, l’ex ct torna nelle coppe e cerca la sua trentesima vittoria in Champions: il serbo unica punta per centrare la terza vittoria di fila tra Serie A e Europa
Fabrizio Patania

Dusan è il suo Osimhen. Un animale da area di rigore, capace di “pulire” il pallone, come raccontava Spalletti nella pancia dello Zini, e garantire profondità. Se sei sotto pressione, spari una pallonata in avanti e Vlahovic rincorre come una furia. Se la Juve riesce a salire, il centrravanti serbo gioca di sponda. Il gol di Kostic a Cremona è nato con il suo appoggio. Una condanna per Baschirotto, che non lo ha mai preso, e stasera vedremo se la difesa dello Sporting Lisbona riuscirà ad arginarlo. Sino a quando Dusan scenderà in campo con la rabbia e la cattiveria agonistica dimostrata nelle ultime due partite, perché mercoledì con l’Udinese aveva meritato la standing ovation dello Stadium, il suo posto da titolare non entrerà in discussione. Spalletti era stato chiaro in merito alla scadenza contrattuale. «Non ho ricevuto alcuna imposizione dalla società, quel comportamento mette a posto qualsiasi cosa». Lo considera centrale nel progetto. Ieri lo ha coccolato, sta provando a trattenerlo. «Dusan è abituato alle pressioni di vestire la maglia della Juve. Ci ho parlato in ritiro. Lui sarebbe felicissimo di rimanere, non è disturbato dal contratto e vuole solo giocare a calcio». Un piccolo spiraglio, perché Vlahovic avrebbe giù una soluzione pronta per giugno. Di sicuro Lucio lo vorrebbe trattenere. Il futuro è ignoto, il presente è ancora suo.

Juve, lo score di Vlahovic

Guiderà l’attacco anche in Champions, snodo decisivo per i bianconeri, inchiodati a quota 2 punti, oggi al venticinquesimo posto, fuori persino dagli spareggi. Senza la doppietta di Dusan al Borussia, quando Tudor lo sganciò a mezz’ora dalla fine per David, la Juve sarebbe in fondo alla classifica. Finì 4-4, con una carezza di sinistro Vlahovic disegnò l’assist a tempo scaduto per Kelly. Al Bernabeu, solo una prodezza di Courtois, gli negò il gol che forse avrebbe cambiato il destino di Tudor. Il campo, giudice inesorabile e infallibile, ha solo ristabilito i valori. Giocano i più forti. Da febbraio 2022, quando era appena arrivato dalla Fiorentina, Vlahovic ha partecipato a 11 reti (8 gol, 3 assist) in bianconero.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Champions League

In Champions serve una Juve da 30 e lode

Lo Sporting gioca, costruisce, ma non è impermeabile in difesa. Quattro gol incassati nelle prime tre giornate. Se Comolli ha ingaggiato l’ex ct dell’Italia, i portoghesi rischiano di perdere Borges, il tecnico corteggiato dal Wolverhampton. Sei punti, dodicesimo posto, oggi sarebbero ai playoff. All’Alvalade di Lisbona hanno battuto Olympique Marsiglia e Kairat, sono stati piegati (2-1) dal Napoli di Conte a poco più di dieci minuti dalla fine, doppietta di Hojlund. Due sole sconfitte stagionali, la prima in campionato con il Porto. Calcio relazionale, fluidità dei ruoli, pochi riferimenti. Confronto duro. Questa sera servirà una Juve da 30 e lode. Bene a Cremona nel tentativo di verticalizzare, uno o due tocchi, palla a terra. Lucio ha chiesto il bis. Torna in Champions a distanza di oltre due anni dall’ultima volta, il 18 aprile 2023 al Maradona, 1-1 nei quarti con il Milan, gol di Giroud e Osimhen. Pioli gli soffiò la semifinale. Non si era mai spinto così avanti: 67 partite nel torneo e 29 vittorie sulle panchine di Roma, Zenit, Inter e Napoli. La trentesima con la Signora avrebbe un significato diverso


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Champions League

Dusan è il suo Osimhen. Un animale da area di rigore, capace di “pulire” il pallone, come raccontava Spalletti nella pancia dello Zini, e garantire profondità. Se sei sotto pressione, spari una pallonata in avanti e Vlahovic rincorre come una furia. Se la Juve riesce a salire, il centrravanti serbo gioca di sponda. Il gol di Kostic a Cremona è nato con il suo appoggio. Una condanna per Baschirotto, che non lo ha mai preso, e stasera vedremo se la difesa dello Sporting Lisbona riuscirà ad arginarlo. Sino a quando Dusan scenderà in campo con la rabbia e la cattiveria agonistica dimostrata nelle ultime due partite, perché mercoledì con l’Udinese aveva meritato la standing ovation dello Stadium, il suo posto da titolare non entrerà in discussione. Spalletti era stato chiaro in merito alla scadenza contrattuale. «Non ho ricevuto alcuna imposizione dalla società, quel comportamento mette a posto qualsiasi cosa». Lo considera centrale nel progetto. Ieri lo ha coccolato, sta provando a trattenerlo. «Dusan è abituato alle pressioni di vestire la maglia della Juve. Ci ho parlato in ritiro. Lui sarebbe felicissimo di rimanere, non è disturbato dal contratto e vuole solo giocare a calcio». Un piccolo spiraglio, perché Vlahovic avrebbe giù una soluzione pronta per giugno. Di sicuro Lucio lo vorrebbe trattenere. Il futuro è ignoto, il presente è ancora suo.

Juve, lo score di Vlahovic

Guiderà l’attacco anche in Champions, snodo decisivo per i bianconeri, inchiodati a quota 2 punti, oggi al venticinquesimo posto, fuori persino dagli spareggi. Senza la doppietta di Dusan al Borussia, quando Tudor lo sganciò a mezz’ora dalla fine per David, la Juve sarebbe in fondo alla classifica. Finì 4-4, con una carezza di sinistro Vlahovic disegnò l’assist a tempo scaduto per Kelly. Al Bernabeu, solo una prodezza di Courtois, gli negò il gol che forse avrebbe cambiato il destino di Tudor. Il campo, giudice inesorabile e infallibile, ha solo ristabilito i valori. Giocano i più forti. Da febbraio 2022, quando era appena arrivato dalla Fiorentina, Vlahovic ha partecipato a 11 reti (8 gol, 3 assist) in bianconero.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Champions League
1
Vlahovic guida la Juve e Spalletti vuole blindarlo
2
In Champions serve una Juve da 30 e lode