La Roma e la mossa Dybala: perché può essere decisivo anche in Europa

L'esperienza può aiutare Mourinho e l'argentino, che ha ricevuto a Trigoria la visita del grande ex Montella ed è uno dei sette titolari con almeno 50 partite europee, guiderà i giallorossi anche a Salisburgo
La Roma e la mossa Dybala: perché può essere decisivo anche in Europa© AS Roma via Getty Images
Roberto Maida
4 min

ROMA - Smalling e Matic l’hanno già vinta, guarda caso con Mourinho: era il 2017, il Manchester United superò l’Ajax nella finale di Stoccolma e conquistò tanti diritti. Impossessandosi del titolo, cioè l’Europa League, ottenne come conseguenza la promozione in Champions e la possibilità di giocare la Supercoppa. Sono rinforzi psicologici, tecnici ed economici importanti a cui aspira anche la Roma, che parte per Salisburgo trascinata dal valore dell’esperienza. L’attitudine internazionale non si ferma a questi due giocatori, o al pluridecorato allenatore che è l’unico tra i 32 rimasti in lizza ad aver già sollevato la coppa: tra gli undici probabili titolari, in sette hanno oltrepassato la barriera delle 50 partite in competizioni Uefa. Tra gli austriaci invece c’è un veterano, il capitano trentasettenne Ulmer che gioca come terzino sinistro e ha raccolto 130 presenze internazionali ma il resto del gruppo è abbastanza acerbo. È una differenza che può pesare in un playoff che consegna il destino in una settimana, andata e ritorno.

Leader

Anche la Roma può sfoggiare i timbri di un giocatore Over 100. È il portiere Rui Patricio che tra i molti anni in Portogallo, un’annata magica con il Wolverhampton e la Conference League vinta con la Roma ha toccato quota 127 partite. Naturalmente dal conteggio sono escluse le presenze con la nazionale portoghese. Il secondo in questa classifica è Smalling a 93, il terzo che non prendiamo in considerazione in quanto candidato alla panchina è Wijnaldum a 86, poi ecco Matic a 85 ed El Shaarawy a 62. Il totale fa 646, con una media “abbassata” dal più piccolo di tutti, cioè Zalewski, che ha assaggiato con gusto la vetrina europea nel suo magico 2022. E che comunque negli ultimi due anni ha giocato una semifinale di Euroleague (provocando anche un autogol contro il Man United) e una finale di Conference.

Il campione

Ma è chiaro che Mourinho punti molto, quasi tutto, su Paulo Dybala, che ha un curriculum da 56 presenze e 20 gol. Ma soprattutto ha giocato 53 partite in Champions League, segnando a molti dei più forti portieri europei: Neuer, Casillas, Ter Stegen, De Gea, Lloris, Oblak. Grandi eventi, grandi potenzialità. Dybala non ha raggiunto il tetto d’Europa con la Juventus ma ha comunque vissuto da protagonista la finale contro il Real Madrid, contemporanea guarda caso al trionfo dello United di Mourinho in Europa League. Era la stagione 2016/17, a Cardiff finì 4-1 per gli spagnoli. Una serataccia per Dybala, di cui avrebbe poi parlato il compagno Khedira: «Non era libero mentalmente, sentiva addosso la pressione di dover essere leader a tutti i costi». All’epoca però aveva solo 23 anni. Oggi ne ha 29 e saprà gestire corpo e cuore in un momento molto delicato della stagione della Roma. Già a Lecce ha prodotto le migliori occasioni per segnare, mettendosi in proprio sul calcio di rigore e mandando in porta Abraham. A Salisburgo proverà a ripetersi. In fondo, anche giocando poco nella fase a gironi, a Mourinho ha già dato una mano anche in Europa League con 2 gol in 3 partite.

L'incontro

La speranza è che la visita di Vincenzo Montella, ieri ospite a Trigoria, lo ispiri. I due, che in comune hanno il talento mancino, si sono fermati a chiacchierare nei corridoi del centro sportivo. Montella, che è in Italia in questi giorni anche per raccogliere materiale e fondi da devolvere alla popolazione turca, ha deciso per il momento di non mollare l’Adanaspor, la squadra che rappresenta una delle città più sconvolte dalla tragedia.


© RIPRODUZIONE RISERVATA