Pagina 1 | Pagelle Milan-Roma: super Paredes, Giroud soffre

Pagelle Milan-Roma: super Paredes, Giroud soffre© Getty Images

Milan - Roma

Milan

Pioli (all.) 5,5

Nulla è ancora compromesso per la semifinale, ma il Milan si è fatto annebbiare le idee dalla Roma, senza mai trovare il modo per prendere in mano il match. Spartito sempre troppo uguale, manovra prevedibile e senza mai un vero guizzo. Vero anche che troppi rossoneri tradiscono sul più bello.

Maignan 6

Mancini sbuca indisturbato in mezzo ad un’area intasata. In quelle situazioni è quasi impossibile intervenire. In precedenza, aveva risposto bene alla conclusione deviata di El Shaarawy.

Calabria 6

Fa il pendolo: terzino in fase di non possesso, mediano o quasi quando si tratta di costruire. Non è semplice, però, riposizionarsi in tempo, quando la Roma recupera il pallone.

Gabbia 6,5

Si prende Lukaku e dentro l’area rossonera non gli concede un pallone. Big Rom riesce a fare qualche sponda sulla trequarti, sfruttando il fisico. Ma è il rossonero a vincere il duello, tanto che il belga in un paio di frangenti si innervosisce. Dopo aver soffiato il pallone ad Abraham si “ingolosisce”, ma la sua conclusione dalla distanza è inguardabile.

Thiaw 6

Spesso si ritrova senza un uomo da marcare o un punto di riferimento tra gli avversari. E non nemmeno pronto ad allargarsi per raddoppiare su El Shaarawy. A differenza di Gabbia, inoltre, mostra qualche titubanza di troppo quando Lukaku capita dalle sue parti.

Theo Hernandez 5,5

El Shaarawy largo a destra lo costringe a restare basso. E quando si alza, concede campo all’avversario, che affonda ripetutamente. Prova a scuotersi nella ripresa, ma trova spazio solo quando El Shaarawy avverte la stanchezza.

Bennacer 5

Va lui in prima battuta su Dybala, che non ha una posizione ma è libero di svariare. Si sacrifica, applicandosi in un compito che non è proprio nelle sue corde. Ma così perde lucidità nella gestione del pallone. La luce non si accende nemmeno nella ripresa, così è il primo ad uscire.

Adli (14’ st) 6

Al di là di un brutto fallo, si dedica di più alla regia rispetto a Bennacer. E con un cross, a metà con un tiro, per poco non beffa Svilar, che deve smanacciare sulla traversa.

Reijnders 6

E’ il rossonero più pericoloso: nel primo tempo, un diagonale sul secondo palo e poi una rasoiata sul primo. Ma Svilar non si fa sorprendere. Ricomincia allo stesso modo nella ripresa, ma il portiere ospite continua a fare muro.

Pulisic 5,5

In più di un’occasione scappa alle spalle di Spinazzola, guadagnandosi il campo per crossare in libertà o per puntare l’area. Solo che il suo piede non è preciso come al solito. Ridotta pure la puntualità nei ripiegamenti. Da capire se si trattasse di un’indicazione di Pioli o di una scelta sua.

Chukwueze (33’ st) 6,5

Sfonda dalla destra, bevendosi due giallorossi in un fazzoletto, per poi regalare un cioccolatino a Giroud, che lo “scarta”... contro la traversa.

Loftus-Cheek 5

Spento. Non riesce a far sentire la sua stazza. Anche perché Paredes è lesto a chiudere spazi e traiettorie. La colpa più grave, però, è farsi sfuggire Mancini sul vantaggio giallorosso.

Leao 4,5

Anche lui risente della posizione di El Shaarawy: gli manca la spalla Theo Hernandez e Celik è sempre molto attento. Allora prova ad accentrarsi, cercando fortuna in mezzo all’area. Ma estrae dal suo cilindro solo una rovesciata imprecisa. La palla buona gli capita nella ripresa, ma sbatte ancora su Celik. Emblematico che Pioli lo richiami. E ancora di più che il San Siro rossonero, ad eccezione della curva, lo fischi sonoramente.

Okafor (33’ st) sv

A differenza di Chukwueze non riesce ad entrare in partita: non riceve palloni e non prende iniziative.

Giroud 5

Per due volte, nel giro di pochi secondi, la sua testa spunta più alta delle altre in mezzo all’area giallorossa. Entrambe le volte, però, le sue incornate vanno a sbattere su Lukaku. La sua è una gara di estrema sofferenza, preso in mezzo tra Mancini e Smalling. Quella traversa colpita da un metro, però, è una macchia grave.


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Roma

De Rossi: 8

Le luci a San Siro sono tutte su di lui. L’undici che mette in campo era quello previsto, ma spiazza il Milan di Pioli con il cambio fascia di El Shaarawy, le marcature sulla coppia Theo-Leão e un possesso palla costruttivo sia interno sia passando dalle fasce. Un capolavoro alla Scala del calcio, qualche rimpianto per i gol divorati dai suoi ma l’orgoglio infinito per aver vinto la sua prima gara a San Siro. Vittoria nel derby e vittoria contro il Milan: cosa si può volere di più?

Svilar 7

Vince il duello con Reijnders: tre respinte su tre contro i tiri insidiosi del centrocampista rossonero. Una sicurezza nelle parate e nelle uscite, come quella sul tiro-cross di Adli. Perfetto.

Celik 7

Da quando è in Italia ha marcato Leão in tutte e cinque le partite tra Roma e Milan. Da quando è in Italia è finalmente riuscito a chiudere il suo ex compagno di squadra al Lilla. Anzi, ad annientarlo completamente con una marcatura praticamente perfetta.

Mancini 8

La corsa per attraversare il campo e fare l’inchino sotto il settore ospiti. Ancora lui. Come contro la Lazio colpisce di testa su angolo e sblocca il risultato. Cinque gol di testa stagionali: il migliore nei cinque campionati top in Europa.Compatto in difesa, un feeling mai scomparso ma sicuramente ritrovato con Smalling, quel compagno di reparto che ha ritrovato dopo tanto tempo.

Smalling 7

Non giocava una partita da titolare in trasferta da 229 giorni, era la seconda di campionato. Imponente al centro dell’area, ma anche con chiusure in anticipo. Ha vissuto una stagione complicatissima, questa può essere stata davvero la partita della rinascita.

Spinazzola 6,5

In copertura su Pulisic, si esalta con le sue discese al galoppo in fase offensiva: ottimo il cross in area per El Shaarawy, ottima la sua proposizione costante per mettere apprensione alla corsia milanista. Essenziale la sua respinta sul tiro in area di Leão, in difficoltà invece sulle percussioni in area di Chukwueze, soprattutto quella della traversa colpita dal nigeriano.

El Shaarawy 7

È la grande sorpresa tattica della Roma, la mosse che spiazza tatticamente il Milan e che dà non solo copertura sull’asse Theo-Leão, ma anche grande spinta in avanti. Il suo tiro alimenta l’azione del gol, poi ha un altro paio di occasioni per far male ma che non riesce a sfruttare al meglio. È l’uomo del sacrificio.

Cristante 6,5

Turpin lo ammonisce per un fallo inesistente su Loftus-Cheek e sarà costretto a saltare la sfida di ritorno. Un’assenza pesante, perché Bryan è fondamentale per il suo lavoro sporco in mezzo al campo. Non prende la giusta mira su un tiro che avrebbe potuto essere sicuramente più pericoloso.

Paredes 7,5

Meno metronomo, più gregario della difesa. Si mette a protezione del reparto e respinge tanti palloni pericolosi indirizzati verso la porta. La maglia numero 16 riporta alla mente le prestazioni di lotta e grinta del suo tecnico, quelle partite giocate in fase difensiva di Daniele De Rossi.

Bove (89’ st) sv

Pellegrini 6,5

Gioca più spostato a sinistra per un 4-4-2 inedito e che fa sbandare i rossoneri. Lavora sulla doppia fase, soprattutto sulla marcatura interna di Calabria, e si fa vedere con incursioni pericolose in area. Ripenserà a quel tiro incrociato finito fuori nella ripresa.

Aouar sv

Dybala 7

E se per Mancini è il secondo gol consecutivo, per lui arriva il bis con gli assist. Pallone perfetto per il colpo di testa del suo compagno di squadra. Va a prendersi il pallone sulla mediana per smistarlo e impostare il gioco. È ovunque. Del resto De Rossi lo ha detto più di una volta: vuole far giocare Dybala alla Francesco Totti, cioè libero di muoversi per il campo, libero di fare tutto ciò che vuole per dare fantasia alla squadra.

Abraham (81’ st) 6

Un po’ di minuti per aumentare il ritmo e difendere in difesa con i suoi colpi di testa. Fa tremare la panchina giallorossa con quel pallone colpito involontariamente con la mano in mezzo all’area di rigore.

Lukaku 6,5

Doppio salvataggio di testa sulla linea di porta. Un punto di riferimento per l’attacco, difende il pallone e si prende tanti, tanti falli che fanno rifiatare la squadra e farle alzare il baricentro. Il gol gli manca dal 7 marzo ma poco importa a De Rossi se ha un centravanti che lavora così tanto per la squadra.

Llorente (92’ st) sv


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Milan - Roma

Milan

Pioli (all.) 5,5

Nulla è ancora compromesso per la semifinale, ma il Milan si è fatto annebbiare le idee dalla Roma, senza mai trovare il modo per prendere in mano il match. Spartito sempre troppo uguale, manovra prevedibile e senza mai un vero guizzo. Vero anche che troppi rossoneri tradiscono sul più bello.

Maignan 6

Mancini sbuca indisturbato in mezzo ad un’area intasata. In quelle situazioni è quasi impossibile intervenire. In precedenza, aveva risposto bene alla conclusione deviata di El Shaarawy.

Calabria 6

Fa il pendolo: terzino in fase di non possesso, mediano o quasi quando si tratta di costruire. Non è semplice, però, riposizionarsi in tempo, quando la Roma recupera il pallone.

Gabbia 6,5

Si prende Lukaku e dentro l’area rossonera non gli concede un pallone. Big Rom riesce a fare qualche sponda sulla trequarti, sfruttando il fisico. Ma è il rossonero a vincere il duello, tanto che il belga in un paio di frangenti si innervosisce. Dopo aver soffiato il pallone ad Abraham si “ingolosisce”, ma la sua conclusione dalla distanza è inguardabile.

Thiaw 6

Spesso si ritrova senza un uomo da marcare o un punto di riferimento tra gli avversari. E non nemmeno pronto ad allargarsi per raddoppiare su El Shaarawy. A differenza di Gabbia, inoltre, mostra qualche titubanza di troppo quando Lukaku capita dalle sue parti.

Theo Hernandez 5,5

El Shaarawy largo a destra lo costringe a restare basso. E quando si alza, concede campo all’avversario, che affonda ripetutamente. Prova a scuotersi nella ripresa, ma trova spazio solo quando El Shaarawy avverte la stanchezza.

Bennacer 5

Va lui in prima battuta su Dybala, che non ha una posizione ma è libero di svariare. Si sacrifica, applicandosi in un compito che non è proprio nelle sue corde. Ma così perde lucidità nella gestione del pallone. La luce non si accende nemmeno nella ripresa, così è il primo ad uscire.

Adli (14’ st) 6

Al di là di un brutto fallo, si dedica di più alla regia rispetto a Bennacer. E con un cross, a metà con un tiro, per poco non beffa Svilar, che deve smanacciare sulla traversa.

Reijnders 6

E’ il rossonero più pericoloso: nel primo tempo, un diagonale sul secondo palo e poi una rasoiata sul primo. Ma Svilar non si fa sorprendere. Ricomincia allo stesso modo nella ripresa, ma il portiere ospite continua a fare muro.

Pulisic 5,5

In più di un’occasione scappa alle spalle di Spinazzola, guadagnandosi il campo per crossare in libertà o per puntare l’area. Solo che il suo piede non è preciso come al solito. Ridotta pure la puntualità nei ripiegamenti. Da capire se si trattasse di un’indicazione di Pioli o di una scelta sua.

Chukwueze (33’ st) 6,5

Sfonda dalla destra, bevendosi due giallorossi in un fazzoletto, per poi regalare un cioccolatino a Giroud, che lo “scarta”... contro la traversa.

Loftus-Cheek 5

Spento. Non riesce a far sentire la sua stazza. Anche perché Paredes è lesto a chiudere spazi e traiettorie. La colpa più grave, però, è farsi sfuggire Mancini sul vantaggio giallorosso.

Leao 4,5

Anche lui risente della posizione di El Shaarawy: gli manca la spalla Theo Hernandez e Celik è sempre molto attento. Allora prova ad accentrarsi, cercando fortuna in mezzo all’area. Ma estrae dal suo cilindro solo una rovesciata imprecisa. La palla buona gli capita nella ripresa, ma sbatte ancora su Celik. Emblematico che Pioli lo richiami. E ancora di più che il San Siro rossonero, ad eccezione della curva, lo fischi sonoramente.

Okafor (33’ st) sv

A differenza di Chukwueze non riesce ad entrare in partita: non riceve palloni e non prende iniziative.

Giroud 5

Per due volte, nel giro di pochi secondi, la sua testa spunta più alta delle altre in mezzo all’area giallorossa. Entrambe le volte, però, le sue incornate vanno a sbattere su Lukaku. La sua è una gara di estrema sofferenza, preso in mezzo tra Mancini e Smalling. Quella traversa colpita da un metro, però, è una macchia grave.


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