Italia lab: così Mancini trova l'oro

Lo stage delle Under è servito come già accaduto nel 1974: dopo i 6 “deb” con la Germania scalpitano già Gatti e Zerbin
Italia lab: così Mancini trova l'oro© LAPRESSE
Andrea Santoni
5 min

INVIATO A BOLOGNA- Sembrava dovesse essere Lucca il prospetto del destino. E invece eccoci tutti a rincorrere Gnonto, non solo i tedeschi l’altra sera al Dall’Ara, sorpresi quanto noi davanti al piccolo grande azzurro del momento. Al di là delle reazioni estreme di cui restiamo campioni del mondo, c’è del buono di fondo in quel che sta accadendo, perché frutto di uno sforzo di programmazione, forse disperato ma ineludibile: l’idea, messa a fuoco da Roberto Mancini e Club Italia, e resa operativa dalla Federazione in accordo con la Lega, di organizzare stage con la sessantina di azzurrini, dalla Under 16 alla Under 21, di possibile futuro. Una scelta “politica” seguita al tonfo mondiale, che incredibilmente ha dato subito un frutto emblematico, come l’esplosione del ragazzo ora a Zurigo, pescato alla prima occasione. Un percorso che non dovrebbe risentire della tensione in atto tra il presidente Gravina e i club.  

Il precedente

Quasi mezzo secolo fa, 1974, dopo il flop mondiale in Germania (quello delle faide Nord-Sud denunciate da Iuliano, dei vaffa di Chinaglia a Valcareggi, per capire i tempi), la Federazione si affidò al guru Bernardini per cercare di rilanciare la Nazionale arrivata a fine ciclo, dopo il trionfo europeo del 1978 e la finale iridata di Messico 70 col Brasile. Il mitico Dottore, dopo aver salutato onusti campioni staffettisti come Rivera e Mazzola, mise in piedi una gigantesca selezione, mirata a pescare i giovani emergenti del nostro calcio, non certo condizionato allora dalla presenza debordante degli stranieri. Un lavoro allargato al punto da far arrivare una volta a Coverciano anche Riccardo Martelli (figlio del leggendario presidente del Livorno, il commendator Corasco), centrocampista ventenne amaranto in C, spesso beccato dai tifosi labronici, poco convinti delle sue qualità rispetto al peso del cognome. Con Martelli jr però c’era anche un certo Giancarlo Antognoni, e non solo. E la storia e Bearzot poco dopo hanno fatto il resto, con l’Italia bellissima in Argentina e campione del Mondo in Spagna.

Ricorsi

Abbiamo ricordato questo aneddoto per sottolineare come già in passato, in tempo di crisi azzurra, l’idea di uno screening minuzioso a caccia di giovani talenti fosse già stato perseguito con i risultati appena ricordati. Il momento attuale è ben più complesso. Ma Roberto Mancini nei panni di Bernardini ci sta dentro comodo comodo. Del resto, quattro anni fa, prima ancora di trovare la quadra tecnico-tattica alla sua ancora acerba creatura, fece segnare il suo mandato dalla convocazione di un ragazzotto ancora ai più poco conosciuto che rispondeva al nome di Zaniolo. Da allora a l’altra sera a Bologna l’attuale ct ha seguito una linea, accentuata adesso dopo la crisi seguita alla mancata qualificazione mondiale. I 6 debuttanti (record della sua gestione) visti contro la Germania (Frattesi, Pobega, Cancellieri, Ricci, Dimarco e ovviamente Gnonto) hanno portato a 44 i deb della sua gestione su 76 giocatori impiegati (su 92 convocati): il 62,8% del totale in campo, dunque. L’altra sera al Dall’Ara l’età media della squadra titolare è tornata a 26,6 anni, più o meno come a inizio ciclo. E gli inserimenti continueranno anche nelle prossime tre partite di Nations, con Ricci (questa volta dal primo minuto) in regia, con Gatti possibile titolare contro l’Ungheria, con Luiz Felipe, neo-oriundo in attesa di prima presenza, oltre a Zerbin.

Premondiale

Al di là dei nomi, Mancini e la Federazione hanno intenzione di proseguire su questa strada, anche la prossima stagione, condizionata dal Mondiale. A ottobre a Coverciano dovrebbe esserci una nuova due giorni allargata di under azzurri. A novembre invece Figc e Lega hanno concordato una finestra di 10 giorni, a partire dal 14 novembre, subito dopo la sosta per Qatar 2022. In quel periodo l’Italia giocherà due amichevoli (in via di definizione) con avversarie anch’esse rimaste fuori dal torneo iridato. Come è noto è tramontata l’idea di una tournée di club italiani negli Usa. Il fatto che la B non si fermerà durante il mondiale ha impedito possibili prestiti per riempire i vuoti lasciati dagli stranieri impegnati in Qatar.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA