Mancini rivoluziona l'Italia con l'Olanda: in formazione Retegui e non solo

Chiesa per completare il tridente. Gnonto e Zaniolo per la staffetta. Frattesi ko: ha la caviglia gonfia
Fabrizio Patania
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La toponomastica di solito porta sfiga, se si può scrivere, oppure doveva suonare come un avvertimento. Niente trasferimento a Rotterdam. Perdendo con la Spagna, l’Italia è rimasta in ritiro nell’albergo scelto a De Lutte, un paese a pochi chilometri da Enschede, localizzato in Rhododendronlaan. Una via, un annuncio, trascurando l’eleganza della pianta, a volte velenosa e traditrice, come raccontavano Senofonte e Aristotele dai tempi più antichi. Qualche rodimento è rimasto a covare nella testa degli azzurri, ora costretti alla finalina di consolazione per il terzo posto, domenica alle tre del pomeriggio, nella canicola del Twente Stadion, con i padroni di casa dell’Olanda. «E ora trovane undici che giocano» era il sibilo sussurrato un’ora dopo il ko firmato da Joselu, la testa alle vacanze e l’esigenza di evitare figuracce. Di tutto ha bisogno il calcio italiano tranne che di farsi ancora del male. Pensate, è persino sfuggita la notizia della serata. Frattesi, pur di non rivedere in tv il gol annullato per fuorigioco, avrebbe scaraventato il telefono a terra, come ha raccontato in zona mista. Nessuno sapeva, però, che era stato sostituito per infortunio, altrimenti Mancini non avrebbe messo in campo Verratti. Il centrocampista del Sassuolo ha una caviglia gonfia e molto difficilmente potrà essere impiegato domani.

Italia, tocca di nuovo a Retegui

L’Italia ieri si è allenata al centro sportivo KKV Quick 20 nella città di Oldenzaal, ma gli azzurri impiegati con le Furie Rosse sono rimasti a riposo. Soltanto oggi pomeriggio, dopo la conferenza stampa, Mancini proverà una formazione da opporre all’Olanda. E’ scontato il ritorno al 4-3-3 e anche l’utilizzo dei giocatori rimasti in panchina giovedì sera. Toccherà a Retegui guidare l’attacco in una logica di rotazione con Immobile già annunciata dal ct. L’oriundo del Tigre, titolare e due gol con Inghilterra e Malta al debutto, è uscito sconsolato dal Twente Stadion giovedì notte. Neppure è entrato in partita. Domani formerà il tridente con Raspadori e quasi certamente Chiesa sulla fascia destra, considerando pronti Zaniolo o Gnonto (promesso a Nicolato) per la staffetta. Un uomo in meno a centrocampo, ma dovrebbe essere scontato l’impiego di Lorenzo Pellegrini e Cristante dal primo minuto. Due romanisti sulla linea mediana e la regìa verrà divisa tra Jorginho e Verratti. Complicato immaginare Barella, reduce da Istanbul, di nuovo titolare.

Italia, in difesa l'unica certezza è Acerbi contro l'Olanda

Qualche dubbio in più in difesa. Di Lorenzo gioca. Acerbi non ne vuole mai saltare una, è l’unica certezza dietro. Mancini dovrà decidere se dare un segnale rinnovando la fiducia a Bonucci o insistere con Toloi. Difficilmente brucerà Buongiorno, peraltro di piede sinistro, dal primo minuto. Dimarco, questa volta, dovrebbe partire nel blocco dei titolari. E’ stato designato l’arbitro svedese Nyberg. L’Olanda, dopo il Mondiale, si è riaffidata a Ronald Koeman, l’ex difensore che nel 1992 decise su punizione la finale di Coppa dei Campioni contro la Samp di Mancini e Vialli. Van Gaal giocava con il 3-5-2. Il nuovo-vecchio ct, al secondo mandato, è tornato alla difesa a quattro.


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