Italia e Spalletti sempre più vicini: i dettagli del contratto

Atteso l’annuncio del nuovo ct della nazionale entro 48 ore: proseguono i colloqui con il presidente federale Gravina
Fabrizio Patania
4 min

Gravina freme, i silenzi e le attese, solo la logica cautela e la prudenza separano l’Italia e Spalletti dall’annuncio, per cui forse bisognerà aspettare 48 o 72 ore, se non dovesse concretizzarsi oggi, come certe indiscrezioni raccontano. In via Allegri dicono di no, potrebbe ancora non essere il giorno del nuovo ct, ma si pone una scadenza temporale conosciuta da Ferragosto e che non verrà valicata. La Figc punta a chiudere la partita entro il weekend e tutto porta verso la fumata bianca in arrivo per l’ex tecnico del Napoli. Solo un colpo di scena o un ripensamento di Lucio, sino a ieri sera non pronosticabile, riporterebbe in auge Antonio Conte, che per la ragion di stato azzurra, di fronte al richiamo della Nazionale e dello stato di crisi, ha concesso la propria disponibilità.

Spalletti-Gravina, c'è l'accordo

I punti fermi su cui appoggiare una ragionevole certezza. Primo: la Figc ha scelto Spalletti per le qualità tecniche, l’esperienza internazionale, il percorso e la vocazione verso l’azzurro. A 64 anni e dopo aver appena vinto lo scudetto è libero. Opportunità irripetibile. Secondo: Lucio, riscossa la piena fiducia da Gravina, è pronto a lanciarsi con entusiasmo nell’avventura, con o senza penale da pagare a De Laurentiis, materia di cui si occupano suo figlio Samuele (avvocato) e un robusto pool di legali a cui sono stati chiesti pareri pro veritate. Terzo: la Figc è estranea al caso Spalletti-De Laurentiis, non esistono vincoli federali del tecnico con il Napoli, ma solo un accordo di natura privatistica. Diventerà una scelta di Lucio, eventualmente, onorare l’accordo siglato il 18 luglio davanti alla Camera del Lavoro pagando la penale da 2,6 milioni di euro o sfidare De Laurentiis e aprire una vertenza, invocando il criterio della “non concorrenza” tra Italia e Napoli.

Spalletti ct, il retroscena

Di sicuro, sotto forma di principio, il bel gesto può essere invocato o interpretato da qualsiasi punto di vista: Adl non fa sconti, Spalletti per la causa azzurra e favorire l’ingresso dei suoi collaboratori può accettare uno stipendio più basso (per un anno) e di certo farebbe un figurone. Peraltro la differenza tra allenare l’Italia o restare nella tenuta di Montaione dovrebbe rappresentare uno stimolo più che sufficiente. C’è la Nazionale da portare oltre l’ostacolo di Macedonia e Ucraina, un Europeo nel 2024 e la corsa verso il Mondiale americano del 2026: il completamento della carriera. Gravina sul tavolo ha messo un triennale con decorrenza primo settembre 2023. Non è casuale il dettaglio. Spiega l’attesa. Sembra tutto fatto o quasi, non c’è frenesia intorno alla panchina azzurra. E le condizioni economiche della penale sarebbero meno impattanti: ogni mese sono 250 mila euro in meno da riconoscere al Napoli. Spiegano anche perché Spalletti contestò, dopo la separazione, l’idea dell’anno sabbatico.

Colloqui con Gravina

Certo qualche dubbio di natura professionale può coltivarlo: tra un anno, chissà, si potrebbe appalesare la Juve di Giuntoli oppure altro. Ma servirebbe una palla di vetro per saperlo e oggi, di sicuro, passa il treno dell’Italia. La tecnologia aiuta. I contatti e i colloqui con Gravina, ieri in Abruzzo, sono proseguiti zoom. Secondo alcune indiscrezioni, oggi si potrebbero incontrare a Firenze e dintorni, ma potrebbe anche non essercene bisogno, come dicono in via Allegri, forse per tenere bassi i riflettori. Ci siamo.


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