Bitonto e Picerno venerdì in Appello

Il processo per illecito sportivo in Corte d’Appello Federale. Il Foggia difende il suo posto in Serie C
Bitonto e Picerno venerdì in Appello
Biagio Angrisani
4 min

ROMA - Colpo di scena. Venerdì 11 inizio ore 12, il processo in Corte Federale d’Appello che vede coinvolte Bitonto e Picerno per illecito sportivo non si terrà più da remoto (ossia in video-conferenza) bensì in aula ma alla presenza degli stretti indispensabili: i giudici della Corte, la Procura e gli avvocati delle difese. Non è prevista la presenza di tesserati e dirigenti. Stampa out nonostante il processo sia “penale”. Almeno la sacralita laica della sede è salva. Ricorrono in Appello per ribaltare la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale Federale Nazionale le società del Bitonto, del Picerno, nonché i tessarati sanzionati. Anche la Procura Federale ricorre poiché le sue richieste sono state accolte solo in parte dal TFN: infatti aveva chiesto l’esclusione dai rispettivi campionati entrambi i club. I terzi interessati, naturalmente saranno nel lotto per perorare le loro istanze con il Foggia in prima fila.

Picerno e Bitonto in Corte d'Appello

Motivazioni

Pubblicate le motivazioni della sentenza emessa dal TFN presieduto da Cesare Mastrocola. Le motivazioni offrono un quadro abbastanza chiaro del processo di illecito sportivo per la gara Picerno-Bitonto del 5 maggio 2019 e terminata con la vittoria della squadra di casa. Il lavoro compiuto dalla Procura Federale è stato decisamente corposo come si era compreso anche nel corso del processo che ha visto costantemente il procuratore capo Giuseppe Chiné costantemente all’attacco e le difese a ribattere sopra un terreno molto scivoloso. Il TFN in merito alle richieste formulate da Cerignola (giunto al secondo posto nel campionato 2018-19 di Serie D vinto dal Picerno) e dal Rende (sconfitto dal Picerno nei playout 2019-20) di essere ammesse in Serie C, in sintesi, ha detto che non era nelle sue attribuzioni prendere decisioni in merito in luogo delle società sanzionate.

Sanzioni

In primo grado il Picerno è stato retrocesso all’ultimo posto nel campionato di Serie C stagione 2019-20, Bitonto, invece, penalizzato di cinque punti nel campionato di Serie D girone H, con la relativa perdita della promozione in Serie C e il subentro al suo posto del Foggia. Sono stati sanzionati i tesserati Michele Anaclerio a due anni di squalifica, Vincenzo De Santis a quattro anni di inibizione e ammenda di 50.000 euro, Nicola De Santis a quattro anni di inibizione, Giulio Picci a un anno e otto mesi di squalifica, Daniele Fiorentino a un anno di squalifica, Giovanni Montrone a un anno e otto mesi di squalifica, Onofrio Turitto a un anno di squalifica, Francesco Cosimo Patierno a un anno e otto mesi di squalifica, Vincenzo Mitro a quattro anni di inibizione. Prosciolti da ogni incolpazione il presidente Francesco Rossiello del Bitonto, Paolo D’Aucelli e la società Potenza calcio che era presente nel processo poiché Vincenzo De Santis, ds della società rossoblù ha svolto secondo la ricostruzione della Procura e sancita dal Tribunale, il ruolo di intermediario nella combine che ha visto il passaggio di denaro (diecimila euro rispetto ai venticinquemila euro pattuiti) dal Picerno ad alcuni tesserati del Bitonto.

Bitonto e Picerno: illecito

Il posto del Picerno

Qualora fosse confermata la sentenza di primo grado, occorrerà valutare chi sarà la subentrante al posto del Picerno in Serie C. Sgomitano Bisceglie, Rende e Rieti. Lo scivolamento quella graduatoria, criterio già adottato in altre situazioni, metterebbe il Bisceglie in pole position, ma il Rende sostiene di avere diritto al ripescaggio avendo giocato (e perso) contro il Picerno i playout. Ma è ancora tutto in gioco e prima della parola fine ci saranno altre battaglie legali.


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