La denuncia di Kakà: "Il Brasile non ama Neymar e Ronaldo"

Il campione del mondo 2002 ha parlato del diverso trattamento che le stelle della Seleçao del presente e del passato ricevono in patria e all'estero
La denuncia di Kakà: "Il Brasile non ama Neymar e Ronaldo"© EPA
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Vincere il Mondiale in Qatar per non aggiornare in negativo l’intervallo senza titoli iridati. Questa la missione del Brasile di Tite, “obbligato” a trionfare in Medio Oriente per fermare a 22 anni il digiuno di trionfi in un Mondiale: in caso contrario anche vincendo nel 2026 la Seleçao, la cui ultima festa risale al 2002, fisserebbe a 26 anni senza titoli il nuovo record negativo, che è attualmente di 24 anni, quelli intercorsi tra Messico ’70 e Usa ’94.

Il Brasile e "l'obbligo" di vincere il Mondiale

Sarà anche per questo che la pressione su Thiago Silva e compagni è molto alta e che tante ex leggende del calcio brasiliano sono presenti in Qatar per sostenere la squadra. Tra queste c’è anche Kakà, che ha però espresso in un’intervista a 'BeIN Sports' la propria delusione per i consensi non unanimi che si respirano in Brasile attorno alla nazionale. Anche su Neymar: “È strano da dire, ma non tutti in Brasile tifano per la nazionale. Molti parlano di Neymar in Brasile in modo negativo. Magari sarà per colpa della politica, fatto sta che i brasiliani a volte non sanno riconoscere la grandezza dei propri talenti”.

Kakà: "Ronaldo non rispettato in Brasile"

Il concetto vale anche per leggende del passato recente, in particolare Ronaldo Il Fenomeno, spesso deriso in patria per l’aumento di peso avuto dopo la fine della carriera da calciatore. La denuncia è ancora di Kakà: “In Brasile Ronaldo viene visto come un uomo grasso che cammina per la strada, in Qatar ogni volta che incrocian dei tifosi riceve dei complimenti. Per fortuna in patria c’è anche chi lo ama, ma vedo più rispetto per lui fuori dal paese. Non conosco il motivo, ma all’estero viene visto diversamente”. Kakà e Ronaldo hanno vinto insieme il Mondiale 2022 in Corea del Sud e Giappone: il futuro milanista, all'epoca solo 20enne, disputò una sola gara contro Costa Rica, mentre Ronaldo fu capocannoniere del torneo con 8 gol, due dei quali realizzati nella finale contro la Germania.


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