Neymar-Messi, appuntamento con il brivido

Ma prima Leo deve superare l’Olanda e le trappole di Van Gaal. E O Ney guardarsi alle spalle con la Croazia
Neymar-Messi, appuntamento con il brivido
Roberto Maida
6 min

INVIATO A DOHA - Si sono dati appuntamento. Dopo aver trotterellato contro l’Auxerre, nell’ultima partita giocata con il Psg, hanno scherzato sull’imminente trasferta in Qatar scrutando il calendario attraverso i tablet. I patti erano chiari: se nessuno dei due avesse sbagliato strada, complicando il cammino, si sarebbero ritrovati allo stadio Lusail per la semifinale del 13 dicembre, dalla parte alta e nobile del tabellone. Ora però Messi e Neymar devono evitare l’ultima trappola prima del redde rationem. Niente è scontato quando giochi un quarto di finale.

Provocazioni

L’Olanda in particolare si annuncia pericolosa per l’Argentina. Il più anziano ed esperto allenatore del torneo, Louis Van Gaal, si è divertito a provocare Messi nei giorni scorsi: «Quando avremo la palla noi, Leo non parteciperà alla fase difensiva. Questo è il nostro vantaggio, possiamo sfruttarlo». Van Gaal non ha mai perso una partita al Mondiale, né in Qatar né nell’edizione 2014 quando venne eliminato in semifinale proprio dall’Argentina (ma ai calci di rigore: la partita era finita 0-0). Negli ultimi mesi ha costruito una squadra così solida da essere criticata nella patria del calcio totale, perché poco attenta all’estetica. Non sarà una gita di piacere per Messi, che ha segnato contro l’Australia il primo gol della carriera in una fase a eliminazione diretta ed è già a quota 3 gol in questo torneo. Se si ripete stasera, aggancia o addirittura supera Batistuta nella classifica argentina dei marcatori di ogni epoca al Mondiale (10 reti). Finora è successa una cosa strana: quando Scaloni ha avuto il miglior Messi, non è stato assistito dalla squadra; nella partita meno felice del Dieci, che contro la Polonia ha anche fallito un rigore, l’Argentina ha giocato benissimo. Para ser campeon, per vincere il titolo, è necessario che il ct raggiunga una sintesi, perché gli avversari fin qui saltati non erano molto impegnativi ma dall’Olanda in poi il margine di errore diminuirà di molto. 

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Ripresa

In teoria sembra più confortevole il tragitto di Neymar: la Croazia, sia pure scorbutica e tosta, è un avversario che non può turbare l’ambizione del Brasile. Tanto più che O Ney, arrivato a un gol di distanza dal record di gol di Pelé ( 76 a 77), ha restituito allegria e leggerezza alla squadra, radunatasi a ballare in panchina con il ct Tite proprio in nome di O Rei, sofferente in ospedale. Neymar ha cominciato a divertirsi da poco, dopo aver temuto di perdere il Mondiale per una distorsione alla caviglia. Ha giocato senza praticamente allenarsi contro la Corea, segnando la prima rete del suo torneo su calcio di rigore, e adesso ha recuperato una condizione atletica incoraggiante. Gli restano tre partite potenziali per impossessarsi della copertina. «È la nostra differenza» ha ammesso Thiago Silva, che pure con una squadra formato qualità deve faticare il doppio per garantire protezione alla difesa: Alisson, in una partita spettacolare del Brasile, ha dovuto fare tre parate da campione. È un rischio evidentemente calcolato. Non basta essere impenetrabili per vincere un Mondiale, bisogna anche sfruttare il coraggio del talento.

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L'incrocio

Messi e Neymar si sono sfidati l’ultima volta l’11 luglio 2021, nella finale di Coppa America vinta 1-0 dall’Argentina con un gol di Di Maria. È stato il primo titolo vinto da Leo con la Selecciòn, dopo la lunga maledizione che lo frenava ogni volta sul più bello. Averla rimossa proprio in Brasile, in un Maracanà svuotato dal Covid, gli ha dato un gusto particolare. Al Mondiale del 2014 invece, sempre in Brasile, il duello non c’è stato perché Neymar si è infortunato prima dell’umiliante 1-7 di Belo Horizonte contro la Germania e non ha potuto raggiungere Messi, che aveva eliminato proprio l’Olanda, nella finale annunciata di Rio de Janeiro. In generale i due non si sono mai incrociati in un Mondiale. Per Messi è il quinto, per Neymar il terzo, ma il calendario non avvicina Argentina e Brasile addirittura dagli ottavi del 1990, al Delle Alpi di Torino: decise la partita un gol di Claudio Caniggia, che poi purtroppo fece male anche all’Italia in semifinale. Stavolta però le premesse di un rendez-vous sembrano perfette. E dall’altra parte, nell’altra semifinale attesa, possono beccarsi pure Mbappé e Ronaldo. Il massimo del massimo per Doha. In una città disegnata a tavolino per trasmettere magnificenza, lo spettacolo deve andare avanti. 


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