Serie A, tra continuità e nuove storie

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Serie A, tra continuità e nuove storie© LAPRESSE
Alberto Polverosi
5 min

l campionato di Serie A che nasce oggi porta con sé un curioso contrasto. Delle prime 15 squadre della classifica 2022-23 cambia un solo allenatore, quello dei campioni d’Italia, da Spalletti (destinato ad altri incarichi) a Garcia. Restano tutti gli altri quattordici, Sarri alla Lazio, Inzaghi all’Inter, Pioli al Milan, Gasperini all’Atalanta, Mourinho alla Roma e Italiano alla Fiorentina per quanto riguarda il giro-Coppe, poi Allegri alla Juventus, Thiago Motta al Bologna, Juric al Torino, Palladino al Monza, Sottil all’Udinese, Dionisi al Sassuolo, Zanetti all’Empoli e Sousa alla Salernitana. 

Il secondo club a cambiare è il Lecce (16°) che passa da Baroni a D’Aversa. Con un altro clima sarebbe rimasto anche Spalletti al Napoli, ma le relazioni non erano più quelle di una volta e non permettevano di proseguire d’amore e d’accordo. Non è più il tempo di stracciare contratti (e perdere soldi) tanto per il gusto di cambiare, così la Serie A ha deciso di puntare ai vari obiettivi attraverso la continuità tecnica che a scuola si chiamerebbe continuità didattica.

Questo in panchina, ma i docenti troveranno classi completamente diverse nei primi banchi. Tutte tranne il Napoli che andrà avanti con la coppia più forte del campionato, Kvaratskhelia-Osimhen. Se il docente sarà lo stesso, gli allievi di punta (detto anche in senso calcistico) cambieranno totalmente (o quasi) nel tentativo di riacciuffare i due fenomeni scudettati

Il “quasi” che abbiamo messo fra parentesi riguarda la Lazio che confiderà ancora su Immobile (oltre a Zaccagni e Felipe Anderson) ma, dopo un anno in cui Sarri si è dovuto inventare un centravanti finto (Felipe Anderson), avrà finalmente anche un sostituto del suo bomber, Castellanos. E al suo fianco ci sarà un altro attaccante esterno, Isaksen, da non considerare come semplice riserva. Ribaltone nell’attacco interista: da Dzeko a Thuram, da Lukaku ad Arnautovic.

Rivoluzione Milan, Mourinho e Motta senza attaccante

A occhio non sembra un passo avanti, Inzaghi è atteso da un lavoro impegnativo. Lo stesso si può dire per Pioli, però nel senso opposto: dovrà lavorare sodo perché ha tanti giocatori nuovi, ma in attacco la situazione migliora rispetto alla stagione scorsa quando è stato costretto a impiegare senza pausa il 37enne Giroud, visto il deludente rendimento di Origi e di De Ketelaere. Quest’anno potrà schierare un attacco completamente nuovo con Pulisic a destra, Okafor al centro e Chukwueze a sinistra. Ovviamente non rinuncerà mai a Leao.

Nuovo sarà l’attacco dell’Atalanta dopo la cessione di Hojlund al Manchester United. Ha preso Touré ma oggi il suo centravanti è Scamacca e tocca a Gasperini il compito di rigenerarlo. Cambierà per forza la Roma anche se ancora Mourinho non sa chi sarà il partner di Dybala in attacco. Al debutto giocherà Belotti, ma poi dovrà arrivare un altro centravanti, è inevitabile. Il rinnovamento più clamoroso potrebbe avvenire in casa della Juve: con Berardi a destra e Lukaku al centro, Allegri avrebbe la possibilità di schierare il tridente completandolo con Chiesa a sinistra. 

Altro bel ribaltone al Viola Park dove in questo preciso momento si allenano cinque attaccanti che giocano o possono giocare da centravanti: Nzola, Beltran, Jovic, Kokorin e Kouamé. È partito Cabral (al Benfica dell’ex viola Rui Costa) e sono arrivati Nzola e Beltran che forse, chissà, un giorno potrebbero diventare coppia. Se Italiano è stato accontentato, a Thiago Motta a tre giorni dal debutto col Milan mancano ancora quattro giocatori e fra questi il sostituto di Arnautovic, un attaccante che, nonostante i vari intoppi, nella scorsa stagione ha segnato 10 gol in 21 presenze. Come Mourinho, nemmeno Thiago sa a che santo rivolgersi. 

Sarà questa rivoluzione offensiva la novità sostanziale della Serie A 2023-24 a cui auguriamo, con tutto il cuore, di riportare entusiasmo in un mondo che ne ha davvero bisogno.


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