
Che finaccia, Kolo lo ha condannato alla panchina. Entra, se va bene, nell’ultimo quarto d’ora. Chissà se Thiago, parlando di resilienza, si riferiva a Vlahovic. Per adesso Dusan ha reagito bene e in silenzio, provando a rispondere sul campo. Un gol di prepotenza all’Empoli, è entrato con discreta fame anche martedì notte in Champions, andando a caccia del pallone e raccogliendo i consensi dello Stadium. Quinta esclusione nelle ultime sei partite ufficiali per un totale di 72 minuti in campo: da indispensabile e insostituibile, unico riferimento dell’attacco, è diventato il centravanti dell’assalto disperato, l’uomo dell’ultimo quarto d’ora. L’unica presenza da titolare, post Supercoppa, di fronte al Benfica, ma solo perché Kolo Muani non era utilizzabile. Nelle precedenti due uscite, contro Milan e Bruges, Thiago lo aveva lasciato in panchina puntando su Nico falso centravanti.
Il sorpasso
Cosa succederà nel Derby d’Italia? Fatichiamo a immaginare Kolo escluso dal blocco dei titolari. Cinque gol nelle prime 3 partite, a partire dal 1994/95, non li aveva mai segnati nessuno in Serie A. Dicono e scrivono che sia più adatto di Vlahovic al gioco di Thiago, ma la tesi non è suffragata da numeri e sensazioni. Il francese sinora ha toccato pochissimi palloni e non viene incontro a giocare: è più pericoloso e dirompente appena si aprono gli spazi, quasi immarcabile in campo aperto, ma ha segnato anche da opportunista, sotto porta. Una palla e un gol al debutto di Napoli. Poi la doppietta con l’Empoli: il pari firmato alla sua maniera, scappando in profondità, e il guizzo alla Pippo Inzaghi, quando gli è rimbalzato addosso il destro di Weah. Un contropiede irresistibile e un rigore a Como. Il tap-in lo ha mancato in Champions o meglio è stato respinto da Benitez, altrimenti avrebbe fatto di nuovo centro. McKennie, sugli sviluppi della stessa azione, ha portato in vantaggio la Juve.
Strettoia
Ora si pone il quesito: Vlahovic o Kolo Muani con l’Inter? Thiago può scegliere e decidere di alternarli, ma le gerarchie sembrano chiare. In coppia li ha utilizzati soltanto in corsa (e in superiorità numerica) nell’ultima mezz’ora con l’Empoli. Impossibile possa accadere domenica. Un’altra panchina spingerebbe Dusan ancora di più fuori dal progetto. Perché Giuntoli immagina le ipotesi di lavoro per rinnovare il prestito di Kolo o trovare la formula giusta per il riscatto. Del contratto di Vlahovic, in scadenza 2026 con l’ultima annualità di stipendio da 12 milioni, non si parla più. Lo scenario è chiaro: cederlo, recuperando la somma più alta possibile, per investire sul francese. La resilienza di Dusan e certe dinamiche non escludono l’addio cruento. Tra dieci mesi DV9 sarà libero di trattare con altri club.