Arianna Mihajlovic su Lazio, Bologna e Mancini
Ancora su Lazio e Bologna: "I tifosi della Lazio sono speciali, non mi hanno mai fatto sentire sola. Amavano Sinisa come quelli del Bologna, sia chiaro. Due ambienti speciali". Sul rapporto con Mancini: "Con Sinisa hanno avuto vicende personali, forse incomprensioni, certamente chiarite con velocità. Negli ultimi giorni di vita, Sinisa mi aveva detto che Roberto era nel suo cuore come altri tre o quattro suoi amici. Lui non è mai mancato accanto a noi quando la morte si stava avvicinando".
Mihajlovic, gli ultimi momenti
Infine sulla cura sperimentale per Sinisa: "Ricordo ancora il viaggio verso Roma, io e lui chiusi nel silenzio. Amò – mi chiamava così – a cosa stai pensando, mi sussurrava ogni tanto. Io gli facevo coraggio e lui mi gelò: sai, mi dispiace che i miei figli non avranno più un padre e che i miei nipoti non avranno un nonno. Dopo la ricaduta, la situazione si è aggravata e quando i medici non ci hanno dato più speranze io mi sono confrontata con i miei cinque figli. Tutti insieme abbiamo deciso di non procurare un altro dolore a Sinisa. Oggi, un po’, questo pensiero ci tormenta: lo abbiamo tradito oppure amato, nascondendo la verità? Ancora non l’ho capito".