Piatek: "Italiano grande allenatore. Giampaolo? Serviva tempo"

L'attaccante della Fiorentina si racconta su Dazn, tra l'esperienza al Milan e il rapporto con l'attuale tecnico viola
Piatek: "Italiano grande allenatore. Giampaolo? Serviva tempo"
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"Sono molto contento di essere alla Fiorentina. Siamo una grande squadra e in questa stagione stiamo giocando molto bene. In questi primi mesi ho fatto sei gol in 10-11 partite, sono contento ma devo continuare". Krzysztof Piatek si racconta così all'interno del format esclusivo "1 vs 1", da giovedì 21 aprile su Dazn. Il 26enne attaccante polacco ha già un bel feeling con il tecnico Vincenzo Italiano: "È molto attivo e forte, è un grande allenatore con una grande idea di calcio. Un calcio offensivo con grande intensità e questo mi piace perchè voglio sempre migliorarmi come calciatore". I viola, eliminati in semifinale di Coppa Italia dalla Juventus, puntano decisi ad un posto in Europa: "Siamo sulla buona strada ma dobbiamo guardare alle prossime partite. Per Firenze questa è un'occasione incredibile per andare in Europa, anche per noi, per la squadra. Siamo forti ma vediamo, le prossime partite dobbiamo giocarle bene".

Piatek: "Giampaolo? Serviva più tempo"

Con il Milan, invece, non tutto è filato alla perfezione: "Nei primi sette mesi ha funzionato tutto. Ho fatto tanti gol con Gattuso, poi è arrivato mister Giampaolo che ha cambiato modulo e idea. Era un sistema dove i calciatori non hanno interpretato il proprio ruolo, io ho giocato con Castillejo come attaccante e Suso trequartista, e queste non sono le loro posizioni. In due mesi ho sbagliato io e ha sbagliato la squadra, è stato difficile. Se Giampaolo mi ha capito poco? No, però avevo bisogno di tempo per giocare con questo sistema perchè era la prima volta che giocavo con il trequartista e le due punte. Anche io devo capire cosa non ha funzionato. Ma penso che entrambi avessimo bisogno di tempo, due mesi sono stati pochi". Piatek era partito in rossonero con la maglia 19, poi ha indossato la 9, alimentando voci su una 'maledizione'... "Quando sono arrivato al Milan volevo prendere subito il primo giorno la maglia numero 9 ma Gattuso e la società mi hanno detto di prendere la 19 o un altro numero ma non la 9, perchè te la devi conquistare. Dopo sei mesi - conclude la punta polacca - ho preso la 9 e ho fatto pochi gol, e così tutti i tifosi mi chiedevano perchè avessi cambiato numero...".


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