Prende gol e non segna, la Fiorentina cambia

L’attacco fatica, la difesa subisce reti da 10 partite di fila. Italiano parte da dietro: Quarta al posto di Milenkovic e avanza anche Ranieri
Prende gol e non segna, la Fiorentina cambia© LAPRESSE
Andrea Giannattasio
3 min

FIRENZE - Quando nell’estate 2021 Vincenzo Italiano si era presentato per la prima volta agli occhi di Firenze aveva da subito svelato quello che, da quel momento, sarebbe stato il proprio mantra tattico di riferimento: difendere bene e attaccare benissimo. Un credo tanto ambizioso quando azzardato che se lo scorso anno aveva funzionato quasi senza intoppi, in questa stagione è crollato nel giro di poche partite. Complice un attacco che, Europa a parte, ha dimostrato di saper segnare con il contagocce (sono appena 24 le reti realizzate dopo 23 turni) e una difesa che, pur avendo incassato meno gol rispetto alle stesse giornate della passata Serie A (30 contro 34) non riesce a dare garanzie di affidabilità.

Striscia nera

Con il sigillo di Cambiaghi domenica, sono salite a dieci le gare consecutive in campionato in cui Biraghi e compagni hanno subito rete. Una striscia negativa che mai, lo scorso anno, la Fiorentina aveva registrato (era arrivata a un massimo di cinque) e che trova eguali nella stagione 2020/21, quando l’emorragia si arrestò dopo undici gare di fila con almeno un gol al passivo. Altri tempi, visto che allora la squadra lottava per la salvezza mentre invece oggi, nonostante la quattordicesima posizione e i 25 punti attuali siano in linea con quell’annata (e con quella prima ancora), i viola possono legittimamente sognare l’approdo in finale di Coppa Italia oltre che un percorso lungo in Conference League. Inevitabile, però, che qualcosa là dietro debba cambiare. E questo sia a livello di impostazione tattica che di interpreti.

Riscatto

Specie perché, se in attacco le cose difficilmente sono destinate a migliorare a breve (i 27 tiri e il solo gol segnato di cui Italiano si è lamentato nel post-gara contro l’Empoli spiegano bene l’innocuità del parco attaccanti viola, almeno tra i confini italiani), è proprio dalla difesa che sarà essenziale ricostruire il riscatto della squadra. Un po’ come nella seconda parte dello scorso campionato, quando dopo l’addio di Vlahovic la media-reti calò in modo drastico ma a tenere in vita la Fiorentina nella lotta per il 7° posto ci pensò la tenuta di Milenkovic e soci: dopo l’addio del serbo, furono in tutto sei (su quindici) le partite terminate con il clean sheet. 

Volti nuovi

Se al momento lo schema di partenza non è in discussione (nessuno all’interno dello staff ha mai valutato e mai valuterà un passaggio alla linea difensiva a tre), è piuttosto sui due centrali che verranno fatte serie valutazioni: la regressione di Milenkovic e Igor in questa fase è stata palese mentre nell’ultimo turno il migliore in campo si è confermato Martinez Quarta, che già nella prossima partita (complice anche il forfait del serbo, ko per un problema all’adduttore) è destinato a tornare titolare. Non è escluso però che tra le sorprese in formazione in vista dei futuri appuntamenti possa esserci anche quella dell'impiego di Ranieri, apparso in spolvero nei big match con Lazio e Juventus. 


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