Vidal: "Inter da scudetto. Conte ti urla in faccia"

«Stavo bene a Barcellona, se sono venuto qui è perché abbiamo tutto per vincere. Tra CR7 e Messi non c’è paragone: Leo è un alieno»
Vidal: "Inter da scudetto. Conte ti urla in faccia"© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Il Guerriero non scherza. Vuole vincere. Lo ha fatto ovunque in carriera e intende ripetersi. Il Guerriero è uno che, anche durante un’intervista, ti guarda negli occhi e ti conquista perché ti fa capire che di battaglie nella sua carriera ne ha vissute tante. Molte le ha fatte sue combattendo anche a fi anco del migliore al mondo, quel Leo Messi che considera «di un altro pianeta», più forte di Cristiano Ronaldo. Il Guerriero è Arturo Vidal, il centrocampista che Conte ha fortemente voluto all’Inter e che ha scelto la maglia nerazzurra proprio perché in panchina c’è Antonio da Lecce, un vincente come lui. Re Artù è a Milano da una manciata di settimane, ma è già molto... interista. Sente che il meglio deve venire e non ha paura a dirlo. È pronto a lottare per la sua squadra e il suo allenatore. Uno così è sempre meglio averlo al proprio fianco.

Vidal, lei ha vinto ovunque. Perché è convinto di riuscirci anche all’Inter, dove un trofeo manca da quasi 10 anni?
«Perché ci sono un progetto serio e un allenatore che ha sempre voglia di vincere. Lo scorso anno la squadra era forte ed è andata vicina a conquistare l’Europa League grazie a giocatori “aff amati”. Il gruppo ha tutto per ottenere qualcosa di importante e ora sono arrivato anche io...».

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Si parla di lei all’Inter dall’estate 2019, ma è sbarcato a Milano solo da un mese. Perché questo ritardo?
«A Barcellona stavo bene: lì c’era un bel gruppo, con compagni che sono diventati più che amici. Quando uno è felice, vuole rimanere dove sta. Dopo le cose sono cambiate e ho preso la decisione di venire qua. Ho tanta fame di rivincere il campionato e il sogno di conquistare la Champions».

Nella sua decisione quanto ha pesato la presenza di Conte?
«Sono qui soprattutto per lui. Siamo stati tre anni insieme alla Juventus, abbiamo vinto e quella è stata un’esperienza indimenticabile. Lui mi voleva: abbiamo parlato tanto la scorsa estate e sia lui sia la società hanno fatto il massimo per farmi venire all’Inter».

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Quale compagno l’ha sorpresa di più finora?
«Hakimi, Lukaku, Lautaro... Qui sono tutti fortissimi e anche giovani. Se imparano dal mister, ci toglieremo delle soddisfazioni».

Le danno fastidio le critiche che ha ricevuto in questo inizio di stagione o per un giocatore orgoglioso e vincente come lei sono solo uno stimolo?
«Per me sono uno stimolo, però tante volte sento e leggo critiche senza senso. Nel calcio quando uno fa una bella partita diventa un fuoriclasse, mentre se un campione sbaglia un incontro, di colpo viene considerato scarso. Certi giudizi non mi interessano: sono 15 anni che gioco a calcio al massimo livello e so come vanno le cose. Normale che tutti parlino di me e che mi critichino, ma io sono molto tranquillo e cerco di fare bene quello che chiede l’allenatore».

In campo come si trova ad agire qualche metro più indietro rispetto al solito? Ora è più un mediano che un “assaltatore”...
«È una posizione nuova perché ho sempre giocato più avanti anche per sfruttare le mie caratteristiche realizzative. Ora la squadra ha bisogno che stia più dietro, che aiuti la difesa. Arriverà anche il momento in cui tornerò a far gol. Ho sempre segnato in carriera e ci riuscirò anche all’Inter». [...]

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