A Salisburgo, i primi minuti di Yann Sommer fra i pali dell'Inter sono stati un incubo. Arrivato a Milano il 7 agosto, quarantotto ore più tardi è stato subito catapultato in campo nell'amichevole austriaca, disputata sotto il diluvio universale che ha reso infido il terreno di gioco, soprattutto per gli estremi difensori. Prima l'ex Bayern ha atterrato Konate causando il rigore sbagliato dallo stesso avversario; poi ha inciampato sul pallone, mettendo Konate in condizione di segnare. Dopodiché, Sommer si è ripreso, dimostrando saldezza di nervi. Il che non gli ha evitato una pioggia di critiche al Social Bar, dove, è notorio, allignano battaglioni di mancati Buffon. Come se un nuovo portiere dovesse essere bocciato sulla base di due errori, senza tenere conto che si trattava del suo esordio a difesa della porta della squadra che l'ha appena ingaggiato.
Sommer, c'è il precedente di Onana
Che dire allora di André Onana? Anche il predecessore di Sommer ha steccato la prima con la maglia dello United, prendendo un gol da 40 metri nell'amichevole vinta dai Red Devils sul Lens per 3-1. Anche l'ex interista si è dovuto sorbire una valanga di commenti negativi degli orfani di De Gea, gli stessi che avevano esultato al suo arrivo all'Old Trafford. Sbagliare è umano, ma questo non significa che né Onana né Sommer non siano e non saranno all'altezza della situazione. Entrambi hanno spalle larghe, ci vuol ben altro perché si restringano. Soprattutto, ci vuole meno superficialità, evitando di trinciare giudizi tanto sommari quando faciloni.