Akanji si è preso l’Inter: già in conto 15 milioni per il riscatto a fine stagione 

Affidabile e sicuro, finora ha saltato solo la sfida contro lo Slavia Praga: Chivu si fida totalmente e ne ha fatto un punto fermo
Daniele Vitiello 
5 min

L’arrivo di Manuel Akanji a Milano soltanto a ridosso del gong della finestra estiva non deve trarre in inganno. L’Inter è stata a lungo sulle sue tracce, anche ben prima del derby di mercato con il Milan vinto proprio alla fine di agosto, complice anche lo slot lasciato libero dal partente Pavard. Quella di arrivare allo svizzero non è stato un’idea last minute. Piero Ausilio aveva sulla scrivania il suo fascicolo da prima che si trasferisse a Manchester: lo aveva praticamente bloccato per circa 10 milioni di euro quando ancora era al Dortmund, salvo poi doversi arrendere davanti alla concorrenza del City di Guardiola che arrivò addirittura a raddoppiare l’offerta per i tedeschi. 

Inter, Akanji verso il riscatto 

Il pensiero di prenderlo però è rimasto lì. Il direttore sportivo dell’Inter non l’ha mai accantonato del tutto, convinto che le vie infinite del calciomercato prima o poi avrebbero potuto rimettere nuovamente lo svizzero nel mirino. Così, anche in virtù dei buoni uffici con l’entourage del ragazzo, i nerazzurri sono riusciti ad accaparrarselo, garantendosi quello che al momento sembra perfino un upgrade rispetto a chi gli ha fatto spazio in rosa. E l’intenzione dopo il prestito di quest’anno, complici le risposte che arrivano dagli allenamenti e dalle partite, è di acquistarlo definitivamente a fine stagione. Basterà attivare il diritto di riscatto da 15 milioni, che diventerebbe obbligatorio in caso di scudetto con Akanji in campo per almeno il 50% delle gare. La novità però è che in viale della Liberazione pensano concretamente di farlo anche se quelle condizioni non dovessero verificarsi. A oggi tutto lascia pensare che sarà lui il primo titolo definitivo che si chiuderà nella prossima stagione. 

Risposte in campo 

Non è un caso che Chivu lo stia impiegando con grande continuità. Finora ha saltato soltanto lo Slavia Praga, occasione per riposare dopo un tour de force considerevole. Per curriculum, qualità e soprattutto affidabilità è tutto ciò che Bisseck può puntare a diventare in un processo di maturazione che il tedesco, al momento quasi del tutto eclissato, ha percorso soltanto fino a un certo punto. Da qui deriva inevitabilmente la differenza abissale di minutaggio che deve però essere soltanto uno stimolo per l’ex Aarhus: per l’ulteriore step di crescita dovrà fare in modo da replicare soprattutto la tenuta mentale che contraddistingue il suo compagno Akanji. Proprio quello che ha permesso all’allenatore di fidarsi di quest’ultimo da subito. Il debutto con la Juventus non è stato da incorniciare, ma da quel pomeriggio è partito lo scatto d’orgoglio che ha coinvolto tutto lo spogliatoio, lui compreso, propiziando l’exploit delle ultime gare. 

Il percorso 

C’è un altro aspetto, inoltre, che consolida l’idea di vedere Akanji in nerazzurro anche in futuro. Ed è legato alla sua duttilità: ha già chiarito che può ricoprire qualsiasi ruolo nella difesa a tre, che continua a essere un tratto distintivo dell’Inter. Con i due centrali di ruolo Acerbi e De Vrij in scadenza di contratto non sembra affatto da scartare l’ipotesi che lo svizzero possa diventare nel lungo periodo un’alternativa proprio lì in mezzo, in pianta stabile magari e non più all’occorrenza. Questo darebbe sicuramente più margine di manovra sul mercato, quando in base al budget ci saranno da determinare strategie e priorità. 

 

 

 


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