ROMA – Paulo Dybala sembra davvero contento di Maurizio Sarri e lo spiega senza mezze misure in un’intervista al giornale spagnolo ‘El Pais’: “Ha un modo completamente diverso di comprendere il gioco – spiega il calciatore argentino - per me e, forse anche per gli altri attaccanti, è più divertente. Abbiamo più palla e creiamo più occasioni. Ti consente di rischiare e fare qualcosa di diverso perché sai che avrai un'altra opportunità. E questo ti dà molto: impari, giochi veloce e attacchi tutto il tempo. Ci sono partite in cui creiamo venti occasioni da gol; immaginate cosa sia per un attaccante”.
Dybala: "Non voglio essere un leader"
Passata la bufera estiva di mercato, Dybala ora è sereno nella Juventus: “Mi sento un giocatore importante, rispettato dai tifosi e dai compagni di squadra – dice il numero 10 bianconero - ma non mi sento un leader né cerco di esserlo. Il leader deve trasmettere, deve generare qualcosa di positivo nel gruppo. Non devi urlare o insultare per essere rispettato. Devi sapere quando e come parlare con un compagno. O, semplicemente, a volte non devi dire nulla. Evra, per esempio, era un fenomeno nel trasmettere. O Buffon, che è un signore e solo la sua presenza è imponente. L'importante è essere naturali, non serve a nulla imporre che gli altri ti amino”.
Il rapporto con Ronaldo
A proposito di leader, la mente va a Cristiano Ronaldo: “Ho un buon rapporto con Cristiano – racconta Dybala - parliamo molto, a volte parliamo a lungo, della nazionale, della Juve, ma anche di cose che non hanno nulla a che fare con il calcio”.