Szczesny furioso con la Russia: "Vediamo se la Fifa ha le palle"

Il portiere della Juve: "Noi non giocheremo contro la Russia, tutte le altre nazionali dovrebbero seguire il nostro esempio"
Szczesny furioso con la Russia: "Vediamo se la Fifa ha le palle"© Getty Images
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Wojciech Szczesny ha festeggiato con un bel successo la sua 200° partita in Serie A tra Roma e Juventus. Il portiere polacco, incolpevole sul primo gol dell'Empoli ma un po' impreparato sulla conclusione di La Mantia, ha parlato nel post gara, tornando a sottolineare le sue posizioni sulla guerra oltre a dimostrare di sperare ancora nello scudetto. 

Szczesny e la provocazione con la Fifa: "Vediamo se ha le palle di dare il Mondiale alla Russia"

Nel post gara, la presa di posizione del polacco sulla guerra è stata durissima: "Ho fatto la scelta di non giocare la partita contro la Russia dei play off per il Mondiale. Sono davvero contento che i miei compagni abbiano fatto la stessa cosa, noi come Nazionale non giocheremo. Se dobbiamo perderla a tavolino la perdiamo a testa alta, sapendo che abbiamo fatto la cosa giusta. Detto questo, speriamo che la gente faccia le scelte giuste che devono fare, la partita non si gioca e la Russia non giocherà il Mondiale. Questo però non tocca a noi, noi il nostro lo abbiamo fatto". Il portiere della Vecchia Signora si augura che altre nazionali seguano l'esempio della Polonia: "Ogni squadra nazionale dovrebbe seguire il nostro esempio, così vediamo se la Fifa ha le palle di dare il Mondiale a tavolino alla Russia. Non credo proprio". Szczesny poi rassicura tutti riguardo alle condizioni della propria famiglia, che fortunatamente è lontana dai conflitti e non più in Ucraina. Ricordiamo che l'estremo difensore bianconero è sposato con Marina Luczenko, attrice di origini ucraine: "La maggior parte della mia famiglia, da un po' di settimane, è molto lontana dall'Ucraina. Quindi stanno bene. C'è ancora la gente in Ucraina che è nascosta e cerca di scappare. Per ora stanno bene, ma la situazione è quella che è, brutta, e mi dispiace molto". Il discorso poi si sposta sull'influenza degli sportivi in questa situazione drammatica per l'Europa e per tutto il mondo. Un esempio è l'azione di Roman Abramovich, ma molti altri atleti e non solo in questi giorni stanno lanciando messaggi di speranza: "Certo, io vorrei aggiungere che non ce l'ho con tutti i russi, sono consapevole che la maggior parte della Russia è contro la guerra, quelli sensibili. Però il governo ha fatto queste scelte ed è molto brutto. Credo che i nostri social servano non solo per mettere un messaggio dopo una partita vinta, ma quando c'è da parlare bisogna dire come stanno le cose. Sono contento che in questa brutta situazione, tutti i miei compagni, la nostra Federazione, abbia fatto la cosa giustissima ed abbia parlato dei principi. E andiamo avanti".

Szczesny crede ancora nello scudetto: "Un'occhiata in alto la diamo sempre"

Tornando a parlare del campo, dove la Juve ora si trova ad appena sette punti dal primo posto in Serie A (in attesa della gara del Napoli di domani), il portiere bianconero commenta anche le parole di Allegri, che ha sottolineato come la Juve sia ormai fuori dalla lotta scudetto: "È un istinto, l'occhiata la diamo sempre (sorride, ndr). Abbiamo davanti a noi degli obiettivi molto importanti. Se ce la facciamo non lo so, siamo ancora dietro, però quelli davanti stanno frenando un po' e ci proviamo, ma ora prendiamo una partita alla volta, oggi era fondamentale portare a casa i tre punti, lo abbiamo fatto, soffrendo un po', ma domani ci sarà scritto +3 Juventus e l'importante è questo. Poi dove si arriva si arriva. Noi abbiamo l'obiettivo di arrivare a 83 punti e basta. Cosa ci dice Allegri? Di vincere la prossima". Infine, nel giorno della sua 200° partita, prova a spronare la squadra per questo finale di campionato: "Abbiamo ancora 11 partite, ci sono ancora 33 punti da prendere, se servono 83 punti e basta, bene, ma non dobbiamo avere il rammarico di non arrivare agli 83 punti".


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