Vittoria in rimonta per la Juve, che si mette subito alle spalle la sconfitta contro l’Inter confermando anche sul campo del Cagliari il rendimento da altissima classifica che i bianconeri stanno avendo in trasferta dal mese di novembre.
All’Unipol Domus la squadra di Allegri ha conquistato in rimonta la settima vittoria, terza consecutiva, nelle ultime 11 gare di campionato giocate lontano dall’Allianz Stadium. Tre punti che fanno salire la Juve a 62 punti, tenendo le distanze dall’Inter, ma soprattutto da chi insegue, ovvero le romane e l’Atalanta, rivali nella corsa ad un posto nella prossima Champions League.
"Non era facile ripartire dopo l'Inter"
Intervistato da ‘Sky Sport’ al termine della partita il tecnico della Juve ha analizzato una gara che ha visto la squadra partire male, trovare il pareggio cancellato dal Var tra le polemiche e poi ribaltare il risultato grazie alle reti di De Ligt allo scadere del primo tempo e di Vlahovic nella ripresa. Alla fine la vittoria vale una bella ripartenza sul piano pratico e psicologico: "Contro l’Inter abbiamo perso un scontro diretto importante, se avessimo vinto avremmo potuto ambire allo scudetto anche se sarebbe stato difficile - le parole di Allegri - Il contraccolpo di fermarsi sul più bello dopo 16 partite sarebbe potuto essere grande, anche perché quello di Cagliari è un campo difficile. Invece abbiamo creato molto, concesso poco e dimostrato una buona condizione. Era una partita da vincere per consolidare il quarto posto in vista delle ultime due partite contro Lazio e Fiorentina che saranno scontri diretti difficili”.
Dybala croce e delizia a Cagliari, parla Allegri
Allegri si è poi soffermato sulla prestazione di Paulo Dybala, tutt'altro che esaltante nel primo tempo, ma autore dell'assist decisivo per Vlahovic, proprio quando il tecnico stava per sostituirlo. Un'occasione buona per parlare anche, pur senza sbottonarsi troppo, della separazione già decisa tra la Joya e la Juve: "La partita non aveva molto ritmo e ci poteva aiutare. In una gara di grande intensità avrebbe potuto soffrire perché non giocava da tempo una partita intera. Perché Dybala lascia la Juve? Le storie nascono e finiscono, come iniziano e terminano quelle tra uomini e donne... Fa parte della vita. La società è stata chiara e io vado perfettamente d’accordo con la società. Paulo si sta impegnando molto, ha avuto un’annata difficile, non è ancora il giocatore che conosciamo, ma ci aiuterà molto in questo finale di stagione".
Allegri e l'eterno dibattito: "I primi 'risultatisti' sono i giornalisti"
Prima di addentrarsi nell'analisi del match, Allegri era tornato sull'eterno dibattito tra "risultatisti" e "giochisti", che lo vede schierato senza esitazioni anche alla luce di quanto successo alla Juve contro Villarreal e Inter, vittoriose al termine di buone prestazioni della Juve: “A me perdere non piace. Preferisco le critiche quando vinciamo giocando non bene che i complimenti dopo partite non vinte come quelle con l’Inter. Alla fine tutti si ricorderanno solo del risultato e della vittoria dell’Inter, ma forse c’è qualcuno nel calcio che vuole stravolgere anche questo. La cosa strana è che i primi risultatisti sono proprio i giornalisti, quelli che il calcio lo raccontano. Fino al 75’ contro il Villarreal i critici ci stavano elogiando, almeno questo mi hanno raccontato, poi abbiamo preso tre gol ed era tutto da rifare. Per 15 anni si è andati dietro al calcio di Guardiola, adesso ha cambiato anche lui. Mi auguro che presto si torni a parlare dell'abc del calcio, di come si stoppa un pallone o di come si segna".