Primo giorno di ritiro per la Juventus, la cui "clausura" in vista del derby di sabato alle 18 contro il Torino è iniziata con qualche ora di ritardo rispetto a quanto anticipato da Max Allegri dopo la disfatta di Haifa contro il Maccabi, quando il tecnico livornese aveva comunicato che la squadra si sarebbe ritrovata per "fare gruppo" subito dopo il ritorno dall'Israele.
La Juve e il ritiro slittato dopo il derby
Il programma è stato modificato, permettendo ai giocatori di dormire a casa dopo il lungo viaggio di ritorno, così gli allenamenti alla Continassa sono iniziati giovedì con una doppia seduta, alla quale ha fatto seguito la prima notte di ritiro. La stracittadina è alle porte e al netto dei numeri più che confortanti con i quali i bianconeri si avvicinano al match contro il Toro la delicatezza del momento è innegabile, sia dal punto di vista dei risultati che sul piano ambientale, tra lo sfogo del presidente Agnelli e le voci sulle presunte tensioni all'interno dello spogliatoio.
Crisi Juve, Allegri smorza le tensioni
Nella conferenza di vigilia Allegri è partito proprio da una precisazione sulle tempistiche del ritiro, per poi smentire presunte "fronde interne" contro il provvedimento: "Perché abbiamo cambiato il programma del ritiro? Non abbiamo pensato al ritiro come una punizione, ma solo come un'occasione per stare insieme e fare gruppo. In questo momento capita di vedere le cose più nere di quello che sono e stare insieme per parlarsi e confrontarsi può solo fare bene, poi dopo che siamo rientrati tardi da Israele abbiamo fatto allenamento alle 18 e si è pensato di far slittare l'inizio di qualche ora, così ci siamo ritrovati il mattino dopo alle 10. I ragazzi non volevano il ritiro? Sono voci del tutto infondate, la squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro, perché tutti siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo. Quando ci sono difficoltà viene sempre fuori che la squadra non è compatta, ma non è così".
"In campionato c'è tutto il tempo per recuperare"
Poi sull'importanza del derby e sulle difficoltà generali, tra la classifica deludente in campionato e la corsa in Champions quasi compromessa: "Sappiamo che non possiamo uscire dalle difficoltà in una partita, ma dobbiamo iniziare a fare risultati. Siamo in ritardo in campionato, stiamo pagando i punti persi contro Salernitana e Monza, ma ci sono ancora 29 partite, il tempo per recuperare c'è. Alla Champions penseremo dopo la partita contro l'Empoli". Quindi sullo "J'accuse" di Agnelli e sulla possibile formazione anti-Torino: "Il presidente ha dato la carica a tutto l'ambiente. In questo momento dobbiamo compattarci tutti, società, squadra, staff tecnico e tifosi, e fare le cose nel modo più semplice e ordinato possibile. Il campo dirà che partita faremo domani, l'importante sarà non sbagliare ancora l'approccio come accaduto ad Haifa. La formazione non l'ho ancora decisa, in attacco giocheranno due tra Kean, Milik e Vlahovic".