Il professor Montera: "Pogba? Non sono possibili le contaminazioni"

L'intervista all'endocrinologo ed esperto di medicina dello sport: "Il testosterone aumenta la forza e migliora la performance ma non cura i muscoli o gli infortuni"
Il professor Montera: "Pogba? Non sono possibili le contaminazioni"© LAPRESSE
Giorgio Marota
5 min

«Nel corso degli anni abbiamo visto calciatori mingherilini diventare improvvisamente dei tori. Ecco perché l’antidoping ha stretto la sua morsa sul testosterone e oggi è abbastanza semplice trovarlo e capirne pure l’origine». Se è vera la vecchia storia che i controllori arrivano spesso in ritardo rispetto alle nuove sostanze da inserire tra quelle proibite, è altrettanto importante sottolineare come la vicenda Pogba rientri in una casistica che l’antidoping conosce bene. Pure le sanzioni sono note: il centrocampista francese, subito sospeso, rischia ora 4 anni di squalifica. Abbiamo approfondito la questione sotto il profilo scientifico con il professor Paolo Montera, endocrinologo ed esperto di medicina dello sport, consulente dell’Istituto di Medicina dello Sport e per 15 anni medico della Virtus Roma di pallacanestro. 

Professore, proviamo a spiegarlo in modo semplice: che cos’è il testosterone? 
«Un ormone, un androgeno prodotto nell’uomo essenzialmente dal testicolo. È l’ormone che mascolinizza l’individuo: aumenta la peluria, la dimensione del muscolo e l’efficienza muscolare e delle ossa. Aumenta l’aggressività e la libido. Aumenta la massa magra e proteica: ecco perché viene utilizzato dagli atleti».  

In quali sostanze si trova? 
«In nessun cibo o alimento. Ma si trova facilmente in commercio e si può assumere con iniezioni e creme. Gli steroidi, ad esempio, ne contengono molto. E l’organismo li trasforma in testosterone».

Si può assumere inconsapevolmente
«Un atleta dovrebbe sapere ciò che assume e leggere bene le etichette. Gli integratori contengono steroidi, ad esempio».

E le contaminazioni sono possibili? 
«No, non mi risulta siano possibili in questo tipo di situazioni».

Se Pogba avesse assunto testosterone, in che modo ne avrebbe benficiato? 
«Il testosterone aumenta la forza e migliora la performance. Il calcio è sempre più atletico, più stai bene fisicamente più rendi».

Il calciatore in questione si è fermato spesso per infortuni muscolari. Il testosterone ha effetti curativi? 
«No, non cura i muscoli se sono danneggiati né aiuta con gli infortuni. E se c’è un’assunzione dall’esterno si scopre subito». 
 
E come? 
«Quando il testosterone è molto alto, si abbassa l’ormone luteinizzante, l’LH. E quel valore è un campanello d’allarme. È lo stesso meccanismo della pillola: sopprime le sostanze che permettono l’ovulazione».  

Quali sono i rischi per la salute? 
«I testicoli possono andare in atrofia perché smettono di produrre testosterone. Come tutte le sostanze anabolizzanti, fa crescere la produzione di cellule e qualcuna può venir fuori in modo anomalo. Poi danneggia la prostata, e aumenta il rischio di malattie cardiovascolari».

Ci sono esenzioni a fini terapeutici? 
«Un ragazzo che non produce testosterone deve assumerlo dall’esterno. Si parla però di soggetti ipogonatici. Ma va segnalato all’antidoping». 

Il comunicato del tribunale antidoping parla di “Metaboliti del testosterone di origine non endogena (I risultati del GC/c/IRMS sono compatibili con l’origine esogena dei metaboliti)”. Cosa significa? 
«Significa che i prodotti di trasformazione trovati nelle urine di Pogba sono prodotti di scarto che non provengono dal testosterone che lui produce normalmente, ma vengono da sostanze estranee al corpo umano. Cioè sostanze di sintesi».

Le è mai capitato un atleta che abbia assunto per errore questa sostanza? 
«No, mai. I medici devono starci molto attenti. Può capitare che un atleta faccia per conto suo. Se capita ci vanno di mezzo anche il medico e i preparatori». 


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