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Il caso di Nicolò Fagioli è l’ennesimo terremoto in casa Juve. Le vicende giudiziarie legate all’inchiesta Prisma, la positività al testosterone di Pogba e ora l’iscrizione al registro degli indagati del centrocampista classe 2001 per scommesse illegali. Gli inquirenti della procura di Torino hanno incrociato gli accessi del suo e di numerosi altri profili in una maxi inchiesta che può deflagrare anche in ambito sportivo sulla base dell’articolo 24 del codice. Esiste infatti un esplicito divieto “ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della FIfa e della Uefa”.
Juve, cosa rischia Fagioli
I legali del calciatore hanno fatto sapere di aver autodenunciato il caso alla procura federale già alla fine di agosto, la quale ha aperto un’indagine che verrà conclusa entro la fine di ottobre con un deferimento o con un’archiviazione. Le pene previste dalla violazione di questa norma sono severissime e parlano di squalifica non inferiore a tre anni, in aggiunta a un’ammenda di 25 mila euro. Attenzione però, perché questo reato sportivo può essere collegato ad altri, come quelli relativi all’articolo 4.1 del codice che impone ai tesserati “lealtà, probità e correttezza”. Molto dipenderà dalla quantità e dal tipo di scommesse che riguardano nello specifico Fagioli. Avrebbe puntato sul calcio o solo su altri sport? Ha scommesso sulle gare della sua squadra? Tutti elementi che le indagini chiariranno, approfondendo il quadro. Dal punto di vista prettamente penale il calciatore potrebbe anche cavarsela patteggiando o pagando un’ammenda.