Juve, Fagioli dice tutto: "Ho iniziato a scommettere con una schedina"

Il centrocampista bianconero ha raccontato il vortice della ludopatia: dalle puntate per noia fino alla malattia
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Nicolò Fagioli sta proseguendo il percorso di riabilitazione dopo la squalifica per il caso scommesse e il problema della ludopatia. Il centrocampista della Juventus ha partecipato all'incontro di sensibilizzazione "Lo sport non è azzardo", al cinema di Condove in Val di Susa.

Fagioli: "Un anno fa il periodo più difficile"

Il classe 2001 ha parlato del suo calvario: "Adesso sto bene e sono felice di essere qui. Ma un anno fa era il periodo più difficile. Ero ancora dentro al gioco e finché non è successo tutto questo casino era un problema, con gli amici e con la famiglia. Bisogna chiedere aiuto".

"La noia mi ha portato a giocare"

Il calciatore bianconero ha proseguito: "Avevo tempo e la noia mi ha portato a giocare, era un riempitivo. Poi è diventata una malattia. Sono partito con una semplice schedina, che facevo a 16 anni e con gli amici: giocavamo una volta a settimana. Poi perdi soldi e lo nascondi ai genitori".

"I compagni mi hanno aiutato"

In conclusione, sui compagni alla Juventus: "Mi hanno aiutato molto nel periodo più duro della mia vita. A chi sono più legato? A Vlahovic, Gatti e Chiesa. Il 19 maggio finisce la squalifica, il 26 maggio col Monza spero di tornare a giocare". 


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