Juve, come sta Chiesa: il suo anno duro tra tormenti e speranze

Dopo una grande partenza in A si è spesso fermato per infortunio. Il gol a Napoli può essere la svolta
Juve, come sta Chiesa: il suo anno duro tra tormenti e speranze© LAPRESSE

Senza Vlahovic, è una questione di Fede. La Juve dovrà fare a meno del bomber serbo, squalificato dopo l’ammonizione subita nella notte senza gloria di Napoli, nello scontro diretto con vista Champions League con l’Atalanta così Massimiliano Allegri sceglie la strada più naturale per ovviare ad un’assenza così pesante. Dusan, infatti, è pur sempre il re dei marcatori bianconeri - 15 gol in campionato, ben 9 dall’inizio del 2024 - e quindi servono altri leader. La strada porta dritto a Chiesa: è lui che dovrà necessariamente prendere per mano la Signora e guidarla definitivamente fuori dal buio dell’ultimo mese e mezzo, in cui il fatturato è stato di soli 5 punti in 6 partite. Non sono più ammesse frenate, né passi falsi a meno di non rimettere tutto in gioco nella corsa al traguardo Champions, l’obiettivo imprescindibile della stagione. Serve il vero Federico, insomma, quello che tutti attendono alla Continassa, e non da ora. La traiettoria di questa annata non è stata lineare, al contrario è stata costellata da mille problemi: lampi promettentissimi - come l’inizio di campionato condito da 4 centri nelle prime cinque gare - e lunghi periodi a singhiozzo, a causa degli inconvenienti fisici che lo hanno accompagnato dall’autunno in avanti, limitandolo. Ora l’auspicio di tutto il mondo juventino è che la svolta sia arrivata proprio domenica scorsa a Napoli. Al “Maradona”, l’attaccante bianconero ha ritrovato il sorriso con un gran gol - in diagonale di destro, alla sua maniera -, anche se poi inutile ai fini del risultato. Ecco, la speranza è che proprio da quella gioia a metà sia arrivata la scossa necessaria per un finale di stagione da protagonista. Magari con il tridente, soluzione che lo esalta.


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Chiesa a caccia del gol numero 30 in bianconero

Come la Juve, Chiesa si gioca molto da qui a fine maggio. C’è la Champions da blindare, c’è la Coppa Italia da provare a vincere, c’è il tema contratto, in scadenza nel 2025, da risolvere (ma non prima di fine stagione). E c’è l’Europeo all’orizzonte. L’altalena vissuta fin qui, è superfluo ricordarlo, ha preoccupato non poco non solo alla Continassa ma pure a Coverciano. Fede è stato uno dei protagonisti del successo di Wembley e non si può prescindere da lui in Germania. Ora l’azzurro riparte dall’Atalanta e dai 7 gol (più 2 assist) messi a segno finora in 1.513 minuti giocati. Con la Dea, tra l’altro, ha un feeling speciale: ai nerazzurri bergamaschi ha già segnato 5 volte in carriera, tra Fiorentina e Juve, e uno di questi gol è valso l’ultimo trofeo della storia recente bianconera, la Coppa Italia vinta il 19 maggio 2021 nella finale di Reggio Emilia. Adesso vuole riannodare il filo delle vittorie, per questo cerca una rete che avrebbe un grande significato: sarebbe la numero 30 con la Signora. Un primato personale per rinascere e tornare il vero Chiesa.


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Senza Vlahovic, è una questione di Fede. La Juve dovrà fare a meno del bomber serbo, squalificato dopo l’ammonizione subita nella notte senza gloria di Napoli, nello scontro diretto con vista Champions League con l’Atalanta così Massimiliano Allegri sceglie la strada più naturale per ovviare ad un’assenza così pesante. Dusan, infatti, è pur sempre il re dei marcatori bianconeri - 15 gol in campionato, ben 9 dall’inizio del 2024 - e quindi servono altri leader. La strada porta dritto a Chiesa: è lui che dovrà necessariamente prendere per mano la Signora e guidarla definitivamente fuori dal buio dell’ultimo mese e mezzo, in cui il fatturato è stato di soli 5 punti in 6 partite. Non sono più ammesse frenate, né passi falsi a meno di non rimettere tutto in gioco nella corsa al traguardo Champions, l’obiettivo imprescindibile della stagione. Serve il vero Federico, insomma, quello che tutti attendono alla Continassa, e non da ora. La traiettoria di questa annata non è stata lineare, al contrario è stata costellata da mille problemi: lampi promettentissimi - come l’inizio di campionato condito da 4 centri nelle prime cinque gare - e lunghi periodi a singhiozzo, a causa degli inconvenienti fisici che lo hanno accompagnato dall’autunno in avanti, limitandolo. Ora l’auspicio di tutto il mondo juventino è che la svolta sia arrivata proprio domenica scorsa a Napoli. Al “Maradona”, l’attaccante bianconero ha ritrovato il sorriso con un gran gol - in diagonale di destro, alla sua maniera -, anche se poi inutile ai fini del risultato. Ecco, la speranza è che proprio da quella gioia a metà sia arrivata la scossa necessaria per un finale di stagione da protagonista. Magari con il tridente, soluzione che lo esalta.


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