Un pieno di energia, d’orgoglio, di tattica. Sarri a Torino aveva lasciato una Lazio stanca, trafelata, zoppa, spuntata. L’ha ritrovata mercoledì scorso, l’ha raccolta attorno a sé e l’ha gasata subito: «Ripartiamo ancora più carichi, con più fiducia nelle nostre ambizioni», sottintendendo la Champions. Privilegia sempre la programmazione alla classifica o quantomeno dice di farlo. Una sbirciatina al quarto posto, occupato in condominio con l’Inter (30 punti), lo dà anche lui. Mau, alla ripresa, rivuole la Lazio d’inizio stagione, da gioco e fiamme, pronta a sprigionare nuova forza. E per ricaricarla a dovere ha impostato un programma atletico e tattico intensivo. Tecnico e staff si stanno rifacendo al modello Bundesliga per affrontare questa anomala pausa invernale. La preparazione-bis prevede cinque doppie sedute in una settimana, sono iniziate venerdì scorso e si concluderanno venerdì prossimo (oggi e domani 4 sedute in 48 ore). Gli allenamenti atletici sono intervallati da partitelle tattiche. Sarri sta lavorando su ogni reparto, nei particolari.
I vantaggi
Si ripartirà con il lungodegente Immobile a pieno regime e molto del futuro ruoterà attorno al suo recupero e alla sua resistenza. Non potrà essere più sacrificato e rischiato, Sarri dovrà salvaguardare cicatrici e tesori. Si ripartirà con Zaccagni rigenerato e con un Romero in più, l’entrata col Monza e il debutto da titolare con la Juve hanno allargato la gamma delle risorse in attacco. Un attacco che nel rush finale del girone dantesco di ottobre e novembre era decimato e che da inizio stagione è stato scosso da vari infortuni. Si ripartirà con Lazzari pronto, dopo due stiramenti, aspettando che Patric completi il recupero (ha accusato problemi ad un ginocchio). Sarri attende anche i rientri di Milinkovic e Vecino, saranno a Formello lunedì prossimo. Toccherà a lui scuoterli, rinfrancarli dopo la doppia eliminazione dal Mondiale. Staff tecnico e medico valuteranno le loro condizioni e stileranno un programma lampo di recupero. Mau spera di presentarsi a Lecce il 4 gennaio con la rosa al completo. Alla lunga pausa seguirà un nuovo calendario feroce: campionato, Coppa Italia e Conference (a febbraio). Sarri dovrà preservare Immobile ben sapendo che non avrà un vice Ciro, non a caso continua a sottoporre Felipe Anderson ad una full immersion tattica da falso nueve. Può alternarlo con Cancellieri, ma l’idea non lo entusiasma. Sarri dovrà continuare a garantirsi una difesa impermeabile. Ha chiuso subendo 11 gol, meglio ha fatto solo la Juve (7 reti incassate). Conta sulla rigenerazione di Romagnoli, ormai completata. Sulla crescita di Casale, titolare nelle ultime sei partite di campionato. Ma anche sul rientro di Patric e sulla crescita di Gila (unico a non avere ancora esordito in campionato).
I nodi
La coperta è corta sulle fasce. Lazzari e Marusic hanno una sola alternativa: Hysaj. Radu non ha mai giocato in A. Ecco perché Sarri ha chiesto di nuovo l’arrivo di un mancino. Vuole Parisi dell’Empoli, la società ha aperto solo all’acquisto di un baby terzino. A centrocampo Mau è alle prese con il nodo Luis Alberto e deve risollevare Milinkovic, deluso per il Mondiale e con un futuro da decifrare. Con il Mago non ci sono stati contatti dopo gli strappi di inizio novembre (durante Lazio-Salernitana e nel derby), la convivenza è forzata. Sarri a centrocampo può contare sull’esplosione di Cataldi e considera Vecino un titolare. Dovrà dare più minutaggio a Marcos Antonio così come ha iniziato a fare con Basic. E’ possibile che inizi una staffetta tra portieri: Provedel inamovibile in A, ha chiuso annebbiato giocando ogni tre giorni. Maximiano, per volere societario, è da rilanciare nelle Coppe. Lotito, a Sarri, chiede di trasformare il futuro in presente. Nella Champions.