Immobile pensa all’addio: la Lazio lo blocca

Si è detto pronto a valutare offerte già per gennaio, ma il ds Fabiani ha stemperato il caso
Daniele Rindone
5 min

Quanta tristezza. Lo dirà il mercato se è davvero l’inizio della fine della storia infinita tra Immobile e la Lazio. Forse non vivranno felici e contenti fino all’ultimo giorno, eppure ci avevamo creduto. Ma a Formello, si sa, può succedere di tutto, anche questo. «Non so cosa succederà a gennaio o giugno», è la sbalorditiva frase dell’intervista di Immobile apparsa ieri su “Il Messaggero” e che ha fatto ripiombare nello scompiglio la Lazio e i suoi tifosi, scatenando una rivolta social. Ciro, volato a Disneyland con la famiglia, ieri pomeriggio ha postato un messaggio su Instagram scegliendo la foto della Nord e il messaggio che gli era stato dedicato domenica. «Fianco a fianco, sempre con me. Per quelli veri», la frase scelta riferendosi ai tifosi, una risposta alla rivolta? E’ stato il diesse Fabiani, che da agosto affronta l’impossibile lavoro di pacificatore di conflitti, a stemperare il caso, per quanto possibile. Con Ciro aveva già parlato venerdì e ieri ha concesso queste parole: «Per quanto ci riguarda Ciro ha un ottimo rapporto con la società, con i compagni, e un rapporto straordinario con l’allenatore. Sotto questo punto di vista non si pone nessuno tipo di problema. Non entro nel merito dell’intervista, per quanto mi riguarda ha usato un linguaggio calcistico che ci sta tutto, e non vedo nulla di particolarmente strano. Ciro ha fatto un pezzo di storia della Lazio e con lui la società intende scriverne altrettanti. Noi diamo a tutti i giocatori, compreso il capitano, massimo supporto sotto tutti i punti di vista».

Immobile, gli scenari futuri

Improvvisamente, ma non troppo inaspettatamente, Ciro però ha mosso i primi passi verso l’addio. Immusonito e incollerito per le critiche rivoltegli, verso le quali prima di Celtic-Lazio s’era dichiarato indifferente, per la prima volta ha aperto ufficialmente alla partenza, addirittura ipotizzandola a gennaio. Si è detto ferito, non più certo di voler restare a vita, pentito di non aver scelto l’Arabia. Si parlò dell’Al-Shabab, ma sembra che la tentazione più forte fosse arrivata dall’Al-Hilal, squadra di Milinkovic. Questa voglia bruciante di farla finita con la Lazio va sempre concordata con Lotito. Cosa accadrà a gennaio nessuno può dirlo. In estate il presidente avrebbe valutato la sua partenza solo davanti ad un’offerta tra 40 e 50 milioni. Non è tipo che fa regali.

Un 2023 difficile per l'attaccante

Ciro ne ha vissute e passate tante nel 2023. Si sono aggiunti i corteggiamenti dall’Arabia, il tentativo di Inzaghi di portarlo a Milano, stoppato dalle richieste economiche di Lotito. E il rapporto con Sarri, per quanto venga protetto da entrambi, già ad inizio anno era stato segnato da piccoli turbamenti per via di alcuni confronti tecnico-squadra nello spogliatoio, risalenti ai chiarimenti post Lecce (il 2-1 del 4 gennaio). La storia dice che Immobile è stato il vero Immobile quando il legame con gli allenatori è stato di ferro. Oggi si sente più solo a Formello. E sente di essere stato ferito da una parte della tifoseria, da chi non gli riconosce i sacrifici fatti, non solo dagli haters che a pochi minuti da Milan-Lazio avevano tempestato i social di messaggi favorevoli a Castellanos (alla prima da titolare) e contrari lo storico capitano. Critiche che avevano scatenato la reazione di Jessica, moglie di Ciro, e del fratello Luigi. «Se la sono presa più loro che io», aveva detto Ciro a Glasgow.

La reazione dei tifosi

Il popolo biancoceleste, quasi plebiscitariamente, si era schierato al suo fianco. Le parole di ieri hanno scatenato una rivolta quasi unanime. «Caro Ciro, Dio solo sa quanto ti ho amato e ti amo ancora, ma su chi è più laziale di chi non è materia tua», ha scritto Marco su “X”. La reazione di Giulia: «Difeso a spada tratta, riceve critiche sui social “era meglio se andavo in Arabia”». «Nessuno è stato coccolato così tanto», l’amarezza di Tatty è di tanti.


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