Lazio, Sarri a sorpresa: eppure va veloce

La media punti è di 1,4. Nei due anni precedenti, contro le stesse rivali, i biancocelesti andavano più lenti, segnavano meno gol e ne incassavano di più
Franco Recanatesi
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Surprise! Adesso faccio arrossire tutti coloro, specie dalla cintola in su dello stivale, che hanno sparato a salve sul primo terzo di campionato della Lazio. Giudizi che in gran parte sono rimasti appiccicati allo sciagurato pronti via, due batoste dai presunti pigmei alla Laziona del secondo posto (ma anch’io qualche spruzzatina di veleno l’ho data). Dunque, di cosa si tratta? Vado a spulciare nelle contestatissime 12 giornate di campionato e cosa ti trovo? Che la new Lazio sta facendo meglio della Lazio-Champions della stagione scorsa: tre punti in più, cinque gol in più, solo un gol in più alle spalle di Provedel. Ma non solo: Sarri sta attraversando la sua stagione migliore, una raccolta di punti (e di qualità di gioco) superiore ai due precedenti campionati. Ma poi guardi la classifica e dici: a Franco gli è partita la brocca! Oggi la Lazio è decima, nona nel punteggio, alla dodicesima dell’anno passato era quarta, due anni fa sesta. Sembra che i conti non tornino. Se non fosse che il raffronto viene fatto non sul numero ma sulla identità delle partite. Cioè fra le partite della Lazio con le stesse squadre e negli stessi stadi. Con gli avversari finora affrontati nel campionato in corso, la stagione d’esordio di Sarri era stata disastrosa, soltanto tre vittorie su dieci (Lecce e Monza erano in B), anche se fra le tre vittorie brilla il trionfale 3-0 sulla Roma, media di 1 punto a partita. Meglio nella seconda, 1,2 di media, ma meglio ancora nel campionato in corso, 1,4. Un rendimento a salire, quindi, come lo stesso allenatore aveva annunciato al momento del suo approdo a Formello. Appare evidente che negli altri confronti la Lazio ha elevato il proprio rendimento, soprattutto nel 2022/23 concluso con il secondo posto.

Lazio, progressi in difesa

Il progresso più limpido riguarda la difesa. Contro le stesse squadre, è bene ripeterlo ancora una volta, i biancoazzurri hanno più che dimezzato i gol in negativo, impresa non proibitiva partendo da 2,3 a partita, sceso nel finale a 1,5 comunque non esaltante 1,5. La media attuale dei gol realizzati (è bene parlare di media poiché nei due campionati precedenti alcune squadre affrontate dalla Lazio erano in B) è in linea con quella dello scorso campionato, così come quella dei gol subìti. A dispetto di un cammino con qualche inciampo di troppo, la media punti in corso è la più alta fra le tre stagioni allo specchio. Ma della Lazio si parla a labbra strette, ho sentito e letto di qualcuno che l’ha dipinta persino sull’orlo di una crisi. Forse perché la classifica della dodicesima giornata non è di quelle previste e sospirate, di quelle che riempiono lo stadio, con il quarto posto lontano quattro punti e il terzo a sei, mentre allo stesso step precedente la Champions era lì a un tiro di schioppo, uno, due, tre punti di distacco dalle tre inseguitrici dell’imprendibile Napoli.

Lazio, il meglio deve ancora arrivare

Persino la classifica del primo anno sarriano, al turno numero 12, era più confortante: sesto posto con l’Atalanta quarta a un punto e l’Inter a quattro. Il risultato di questa indagine, però, dimostrerebbe che questi scarti dipendono dalle difficoltà del calendario (compresa l’ostilità congenita e tradizionale di alcune squadre, Juve, Milan, Bologna) e che il meglio deve ancora arrivare. Se crediamo ai numeri, che raramente nel calcio mentono, sappiamo ora che la Lazio ter di Sarri è migliore delle prime due.


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