Lazio, Tudor ad un passo: c'è l'accordo fino al 2025. I dettagli e le cifre

Svolta per il club biancoceleste: il tecnico croato ha dato disponibilità per subentrare durante la sosta. Ieri sera l’incontro a Roma, intanto Lotito accusa la squadra
Daniele Rindone
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L'arrivo, l’incontro, l’accordo di massima. Lotito, il diesse Fabiani e Igor Tudor si sono visti ieri sera. Il tecnico croato ha dato la sua disponibilità, nei prossimi giorni l’intesa sarà ratificata fino al giugno 2025. Sarà lui il dopo-Sarri, subentrerà durante la sosta. Tudor era arrivato da Spalato nel pomeriggio insieme al manager Anthony Seric, ex difensore biancoceleste, da tempo vicino alla società. Lotito era stato in Senato fino a sera, poi si è spostato a Villa San Sebastiano. Alle 23 l’uscita dai cancelli. Il diesse Fabiani nel tardo pomeriggio era impegnato in una riunione, gli indizi facevano una prova. Tudor aveva chiesto un contratto fino al 2025, è lo stesso accordo che proponeva Lotito. Le idee coincidevano. Non serviva solo un’intesa contrattuale, soprattutto economica e tecnica. E’ stato discusso il progetto. Tudor è esperto del 3-4-2-1, applica anche il 4-3-3. E’ stato vice di Reja all’Hajduk, anche collaboratore tecnico di Pirlo alla Juve. Poi ha continuato da solo. A Marsiglia, prima di firmare, aveva parlato con Alen Boksic, ex attaccante biancoceleste. Un altro tema da affrontare era lo staff tecnico, la Lazio ha tenuto sotto contratto Martusciello, per ora allenatore ad interim. Non è da escludere che Lotito e Fabiani lo abbiano proposo a Tudor come vice. Si saprà di più oggi. Il presidente non decide mai su due piedi, contatta vari allenatori. Il tempo stavolta stringe. L’idea, dopo le prime riflessioni, era affidare la Lazio ad un tecnico permanente, non ad un traghettatore. Così sarà. Martusciello non continuerà fino a giugno, almeno non da primo allenatore. In orbita ci sono stati anche Scaloni e Conceiçao, le suggestioni più romantiche. Il primo, cittì dell’Argentina, doveva rinunciare all’incarico e ad un contratto fino al 2026. C’è stato un contatto così come con Sergio. Lascerà comunque il Porto, è in scadenza. Ieri era rispuntato il nome di Gattuso, pallino di Lotito nell’anno in cui si era arrivati all’addio di Inzaghi. Rimbalzava anche il nome di Lopetegui, ex cittì della Spagna. Tudor è il prescelto.

Lotito accusa: "Sarri tradito dal gruppo"

La serata era iniziata con Lotito grande accusatore della squadra, mai così tanto. In una intervista al Tg1 aveva gridato al tradimento di Sarri, denunciava che dentro la Lazio si annidano dei Giuda, manca solo che porti in giudizio lo spogliatoio: «Sarri è stato un po’ tradito da comportamenti di alcune persone, c’è qualcosa di strisciante all’interno del gruppo». Ha parlato di gruppo, poi ha tentato il solito dribbling a rientrare: «Si riferisce alla squadra?», era la domanda. «Non mi riferisco a nulla. Ma se una squadra batte il Bayern Monaco e perde contro l’Udinese e non solo fatevi una domanda e datevi una risposta», la frecciata del presidente. La Lazio del tutti contro tutti ora vede anche Lotito opposto alla squadra o quantomeno ad una parte. La collera dei tifosi s’era già abbattuta contro simboli come Immobile e Luis Alberto. Ciro era stato costretto a difendersi, continua a ricevere insulti. C’è il rischio che la tensione, già altissima, si esasperi anziché allentarsi. Le parole di Lotito oggi potrebbero spingere la squadra a chiedere un confronto. Lotito ha ammesso che non s’aspettava l’addio di Sarri: «Un fulmine a ciel sereno. La squadra ha bisogno di un allenatore che utilizzi bastone e carota. È arbitro di se stessa, non ha né alibi né possibilità di scaricare responsabilità».

 


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