Lazio, caso Rovella: 17 milioni in sospeso

È tra i giocatori in discussione, ma il riscatto è obbligatorio nel 2025. La Juve non ritratta
Lazio, caso Rovella: 17 milioni in sospeso© LAPRESSE
Daniele Rindone
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I dolori di Rovella non sono più fisici, dovuti alla pubalgia. Sono interiori. Dieci minuti contro la Salernitana, quattro a Genova. Nove nel ritorno contro la Juve in Coppa. E’ lo score dell’ultimo mese, da quando s’è rivisto in panchina nel derby (6 aprile). Con Tudor non ha mai avuto chance. La pubalgia è limitante e l’inattività ha contribuito a perdere posizioni. Ma pesano anche le valutazioni tecniche. Guendouzi, Kamada e Vecino hanno l’identikit dei centrocampisti modello Tudor. Rovella e Cataldi no. Sono tra i giocatori entrati in discussione, rischiano di scaldare i posti in panchina. Un conto sono le valutazioni tecniche, un conto gli scenari di mercato. Rovella è arrivato in prestito con obbligo di riscatto, il pagamento dei 17 milioni pattuiti con la Juve è previsto tra un anno (giugno 2025, quando l’acquisto sarà definitivo). Il comunicato diramato dalla Lazio in estate favorisce una lettura chiara dei patti sottoscritti: «La S.S. Lazio S.p.A. comunica di aver acquisito a titolo temporaneo biennale il contratto sportivo del calciatore Rovella Nicolò, dalla F.C. Juventus S.p.A. Alla scadenza del periodo di prestito la S.S. Lazio S.p.A. avrà l’obbligo di trasformare la cessione temporanea in definitiva, al verificarsi di particolari condizioni sportive, per un corrispettivo di Euro 17.000.000,00 pagabile in tre annualità. Il calciatore ha sottoscritto un contratto di lavoro quinquennale». Diciassette milioni sono una cifra gravosa per le casse della Lazio, sono ossigeno per la Juve, qualsiasi monetizzazione fa gola al club e a Giuntoli per dare linfa ai bilanci e al mercato. Recedere da un obbligo di riscatto non è semplice, bisogna essere tutti d’accordo. La società che vende, il giocatore, chi deve acquistare. Non è questo il caso. Da Torino, in caso di richiesta, farebbero muro.

La realizzazione

Nicolò Rovella era diventato il preferito di Sarri da regista d’assalto. Il sorpasso su Cataldi era avvenuto velocemente. Furono conquistati anche i tifosi, colpiti dal suo spirito battagliero, dal gioco che lo portava a tampinare avversari e palloni. Rovella lo sforzo l’ha pagato tutto in una volta, s’è dovuto fermare perché la pubalgia era diventata un tormento, non gli permetteva di allenarsi con continuità e di giocare a bomba. «L’impatto con la Lazio è stato incredibile. Sento un trasporto speciale. E’ come se giocassi qui da sempre», diceva ad inizio marzo. Contava i giorni che lo separavano dal ritorno. Non poteva immaginare che si sarebbe ritrovato in panchina. «Mai mollare», è il messaggio postato ieri all’improvviso. E’ un caso che andrà discusso. La Juve solo in un modo libererebbe la Lazio dal vincolo, ricevendo una stessa offerta da 17 milioni. Impensabile allo stato attuale. Nelle scorse settimane a Formello è stato ricevuto Beppe Riso, manager di Rovella e Cataldi, sono immaginabili altri contatti. Insieme a Rovella era arrivato anche Pellegrini, dopo un’estate di attesa. Voleva la Lazio a tutti i costi, si è ridotto l’ingaggio, anche lui si trova ai margini. Il riscatto è fissato a 4 milioni nel 2025, farà scattare un ingaggio da 2,5 milioni (per ora contribuisce la Juve). Calcoli con cui deve fare i conti anche Tudor.


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