Lazio, sarà Dia contro Castellanos: una poltrona per due

Complementari con Baroni, ora alternativi nel 4-3-3. L’argentino ieri si è presentato con una doppietta nella partitella
Fabrizio Patania
5 min

Le prove del 9 sono cominciate ieri mattina, quando si stava chiudendo il primo allenamento della stagione e il pallone ha cominciato a rotolare sul prato di Formello. Castellanos con il fratino rosso, Dia in celeste dall’altra parte del campo. C’è una sola poltrona per due in area di rigore. La coppia di Baroni scoppia con Sarri. Gli effetti del 4-3-3 erano previsti. Si apre la concorrenza. Mau deve scegliere il centravanti e chissà per quanto tempo ci porteremo dietro un dibattito forse poco significativo, perché nell’epoca dei cinque cambi tutti servono e averne due in rosa è il minimo sindacale. Alla corsa, durante il ritiro, forse si iscriverà anche Noslin.

Le caratteristiche

La verità appartiene ai precedenti. Baroni, senza un vero rifinitore come Luis Alberto, aveva scoperto la formula del doppio 9: Taty più Dia perché l’argentino da solo faticava e il senegalese, con il suo movimento a compasso, serviva per cucire la manovra con i centrocampisti e si sacrificava nei rientri. Nella Lazio della passata stagione formavano un tandem assortito bene e complementare, come se uno avesse bisogno dell’altro. Sarri, se andrà avanti con il 4-3-3 senza ripensamenti, dovrà scegliere. Un mese fa, l’unica volta in cui ha parlato a margine del clinic di Castiglione della Pescaia, aveva tratteggiato il profilo dei due centravanti. «Taty segna i gol difficili. Dia è più concreto sotto porta». Se ha bisogno di palleggio e di assist privilegerà l’argentino, ma dovranno funzionare bene gli esterni d’attacco e l’inserimento dei centrocampisti. Se cercherà cinismo, cattiveria e percentuale di realizzazione superiore, il senegalese forse verrà preferito. Castellanos ha tecnica, vede il gioco, pare più attratto dall’assist che dal tiro, ma è tignoso e pericolosissimo in elevazione. Boulaye ha il senso della profondità e sente la porta. Segnò gol tipici da centravanti all’Olimpico con il Como e con il Genoa a Marassi su imbeccata di Rovella.

Lo studio

Un altro aspetto va considerato. Sarri non ha mai allenato Dia e ritrova Castellanos (subito doppietta nella partitella di ieri) due anni dopo la complicata convivenza con Immobile e un inserimento faticoso nel calcio italiano. Mau ne parlò persino con dirigenti e tecnici del Girona, da cui proveniva l’argentino. Non era semplice la gestione di Ciro e Taty all’epoca era un libro bianco da scrivere. A distanza di sedici mesi dalle sue dimissioni, lo ritroverà più rodato, con certezze superiori e un campionato da protagonista alle spalle. Un conto può essere l’idea dall’esterno, come Sarri aveva specificato a Castiglione. Un altro quando conosci e vedi i giocatori sul campo. Le amichevoli, da qui al debutto sul lago di Como, definiranno la gerarchia di inizio campionato, ben sapendo che i due molto spesso si daranno il cambio. Dalla staffetta al riformare la coppia, intercorre il modulo e Mau dovrebbe ripiegare sul 4-4-2. Discorsi prematuri, ma tutto è possibile. A Napoli era partito dal 4-3-1-2 e poi virò sul 4-3-3 senza più tornare indietro.

I numeri

La Lazio non ha più un bomber conclamato da 25 gol a campionato come il miglior Immobile, ma due buoni centravanti. Livello medio. Nel 2024/25 Castellanos ha segnato 10 volte in 29 partite di campionato e altre 4 in 11 presenze di Europa League, tenendo la media di un gol ogni 220 minuti. Boulaye Dia ha firmato 9 gol in Serie A (35 presenze, solo 5 a tempo pieno) e altri 3 in 12 presenze di Europa League. Il bottino totale dice 12 reti alla media di una ogni 238 minuti, giocando in una posizione più arretrata rispetto all’argentino. Sarri lo vuole avvicinare alla porta. Le prove del 9 sono appena cominciate.

 

 

 

 


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