SENZA PAURA - Gattuso spiega infine di non avere paura di fallire né delle critiche: «Alle critiche sono abituato, anche da calciatore alla prima gara sbagliata mi davano dello scarpone ma io ho ottenuto tanto con la caparbietà e lavorando più degli altri. Conoscevo i miei limiti e li rispettavo e questo secondo me è sinonimo di intelligenza, per il resto non ho paura perché ho voglia di vivere la mia vita sepre da protagonista. Non sono un calcolatore e all'ospedale ci vado solo dopo essermi spaccato la testa, di certo non prima. Seedorf era il 10 e Pippo Inzaghi il 9 del mio vecchio Milan? Io ero l'8...(sorride, ndr) speriamo di non fare la stessa fine!».
I SINGOLI - L'analisi si sposta anche sui singoli calciatori della rosa: «Qual è il calciatore del Milan attuale che mi assomiglia di più? Forse Kessié, che è esplosivo ma con la possibilità di segnare più di me. André Silva? È un calciatore importante che qualsiasi club prenderebbe sul mercato e lavoreremo per farlo crescere ancora». Nessun dubbio su chi indosserà la fascia da capitano: «È di Bonucci e resterà a lui. Tutti i ragazzi comunque mi hanno dimostrato subito grande responsabilità e a tutti quanti io ho chiesto a loro grande senso di appartenenza e compattezza. Anche io quando giocavo non andavo d'accordo con tutti, ma in campo mi sarei buttato nel fuoco per ciascuno dei miei compagni».