Milan, il futuro di Leao non è al Real Madrid: parola di Ancelotti

Una telefonata di Carlo a Maldini per dire “non ci interessa” spegne le voci di mercato. Intanto i rossoneri e l'agente del portoghese trattano il rinnovo
Milan - 522,4 milioni© ANSA
Fabio Massimo Splendore ed Eleonora Trotta
3 min

Metti Jorge Mendes alle cena di gala della Conference League: e non c’è niente di male a mettercelo, ci sta. Metti che nel corso della cena Leao diventi argomento di discussione: e ci sta tutto anche questo, che il portoghese sia una delle rivelazioni della nostra Serie A e del Milan tornato campione d’Italia è un dato di fatto inconfutabile. Come è inconfutabile che il rinnovo sia argomento bollente sul tavolo. «Al Milan stiamo bene, ma il Real ci chiama tutti i giorni». La frase passa di orecchio in orecchio e fa scalpore. Ma attenzione, potrebbe starci anche questo. Se però nella cena al posto delle ostriche entra un condizionale (quel “potrebbe”) significa che sul sussurro va fatta una riflessione che diventa retroscena. Come ce ne sono tanti nel calciomercato d’estate.

Il rifiuto

A Jorge Mendes nessuno può togliere la palma di uno dei migliori quando si parla di grandi manager del calcio mondiale. Significa che il suo lavoro sa farlo molto bene e rientra nelle qualità anche quella di promuovere un marchio (leggi giocatore) quando la situazione si fa calda se non scabrosa. Quella frase che viaggia di orecchio in orecchio intercetta con il passaparola altri elementi di presunta verità (o verità vera): «In realtà è lui, Jorge, che ha chiamato Florentino e Ancelotti». E ci sta anche questo, attenzione: significa fare il proprio lavoro e saperlo anche fare. 
Cosa sarebbe successo? Che una volta perso Mbappé - un discreto danno d’immagine, una volta digerito quello tecnico - il nome di Leao possa essere stato suggerito come possibile soluzione. Prima al presidente e poi all’allenatore del Real. Cosa hanno fatto Florentino e Re Carlo? A loro viene facile confrontarsi, figurarsi in questi giorni in cui il mercato comincia a decollare. Capiscono il senso della mossa che è stata loro proposta. Carlo però, uomo perbene e cuore rossonero (o giallorossonero se vogliamo comprendere i due grandi amori che ha consumato da giocatore) chiama Paolo Maldini, in nome di un’antica amicizia. Deve essere andata più o meno così: «Ascolta Paolo, devi stare tranquillo perché a noi Leao non interessa».
Già, Florentino aveva puntato giocatori con caratteristiche diverse come Mbappé ed Haaland, ma aspettando Kylian ha perso anche il norvegese approdato al Manchester City di Pep Guardiola. Non è affatto detto che tra un anno il Real non possa ripiombare sul grande sogno coltivato fino alla scelta del francese di restare al Psg. Come non si può escludere che a Madrid possano decidere di virare, dopo vari conciliaboli, su un altro attaccante da qui al prossimo mese. Ma non Leao. Nel mirino ancora della Premier e per il quale Jorge Mendes sta trattando il rinnovo del contratto. Il Milan, ricordiamolo, offre un ingaggio triplicato sui 4,5 milioni di euro a stagione. Ma dopo uno scudetto vissuto da protagonista, il portoghese (clausola 150 milioni di euro) si aspetta uno sforzo in più da parte dei dirigenti rossoneri.


 


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