Caso Maignan, il racconto dell'arbitro Maresca
"Il giocatore era prostrato emotivamente, in modo evidente, io gli ho appoggiato una mano sulla spalla ma lui è andato autonomamente dal quarto uomo e rappresentare la situazione - ha aggiunto Maresca, premiato nel 2018 con un riconoscimento speciale alla memoria di Stefano Farina in occasione della cerimonia del 'Premio Bearzot' al Coni -. Il quarto uomo mi ha informato e quindi ho cercato di rassicurare Maignan, anche sul piano umano, nel caso avesse avuto una reazione forte nei confronti di un tifoso o dei tifosi: qualsiasi cosa accada, gli ho detto, rivolgiti a me, resta in campo, ora faccio fare l'annuncio. Così è avvenuto, come è standardizzato - ha proseguito l'arbitro della sezione Aia di Napoli -, poi è stato ripetuto l'annuncio, sempre agli altoparlanti, e poi c'è stata la prevista sospensione della gara. L'arbitro può poi invitare le squadre a lasciare il terreno di gioco, cosa che però non è successa ieri. Nei casi più seri, si potrebbe arrivare alla interruzione della partita, sentendo il responsabile dell'ordine pubblico, ma non è stato necessario arrivare nemmeno a questo. In quei momenti - ha sottolineato ancora Maresca in merito alle sue sensazioni e reazioni -, ho provato grave disagio, per il giocatore ma anche per la situazione. Chi prova amore per questo sport, giocatori, arbitri, tifosi provano dolore a vedere interrotta una partita, una cosa bella per un evento così becero, per il comportamento di alcuni. Perchésolo di alcuni si tratta e non piace nemmeno l'idea di generalizzare".
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