Napoli, da Zuniga a Ghoulam: quando la fascia è maledetta

Succede tutto lì a sinistra e con una tempistica da far tremare: i precedenti del colombiano e dell'algerino
Napoli, da Zuniga a Ghoulam: quando la fascia è maledetta
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - Non è vero (forse), però conviene crederci: perché succede tutto lì e con una tempistica da far tremare. La mattina in cui si giocava Arsenal-Napoli, il primo ottobre del 2013, Aurelio De Laurentiis postò una foto: «Sono contento di potervi annunciare che Camilo Zuniga resterà con noi altri cinque anni». E nessuno, quella sera, avrebbe potuto sospettare che proprio all’Emirates sarebbe cominciato un calvario per il fluidificante colombiano: la sua ultima, vera partita, apparentemente normale, in realtà avviò un tormento esistenziale, perché da quel momento Zuniga - tre milioni e mezzo netti di ingaggio, costo aziendale raddoppiato, ma questo è un dettaglio e non una colpa - avrebbe messo assieme soltanto altri 49' stagionali e nel quadriennio successivo sarebbe riuscito ad aggiungere appena altri 994'. Un prestito al Bologna, uno al Watford, e addio mia bella Napoli, mai più si sono rivisti in campo.

Ghoulam e la fascia sinistra

Faouzi Ghoulam, accompagnato da Jorge Mendes, il suo procuratore, si mise in posa per il clic a uso e consumo dei social il 5 dicembre del 2017, trentaquattro giorni dopo l’infortunio con il Manchester City: quella notte, in uno scintillio di sovrapposizioni, era già tutto pronto, ma quando all’algerino venne meno il crociato del ginocchio destro, la firma sul contratto fu congelata per un po’, il tempo di procedere con l’intervento. Adl tenne fede alla promessa (costosissima) e mega contratto quinquennale, tre milioni più bonus alla firma, e comunque la corsia di sinistra abbandonata al destino, che deve avercela con quella fascia. Ghoulam è tornato ripetutamente in sala operatoria, ha vissuto il proprio tramonto tra speranze mai consistenti nei suoi 2884 minuti che la sorte gli ha riservato, prima dell’addio che si consumato al termine di questa stagione, l’ultima di nove anni cominciati in maniera entusiasmante e chiusa semplicemente tra i rimpianti. Senza che ci fosse un colpevole, se non la fascia sinistra


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