Napoli al risveglio è una città assonnata. Si sentono tutti i postumi di una festa che è durata tutta la notte. Sul lungomare all’1.30 si vedevano ancora i fuochi d’artificio e i clacson hanno risuonato pressoché tutta la notte. Ieri notte nessuno voleva andare a casa, oggi il risveglio è stato duro, ma dolce. Complice anche una giornata di sole pazzesca, sembra primavera, in tanti hanno deciso di fare una passeggiata per smaltire l’adrenalina dopo lo storico 5-1 alla Juve. Sciarpe al collo, maglie e tute del Napoli ovunque.
In giro per i quartieri spagnoli
In giro per i quartieri spagnoli sembra di essere ancora nella pancia del Maradona. Non si parla d’altro, da ogni angolo arrivano commenti sulla partita e prese in giro ai rivali juventini. I nomi di Allegri (sempre accompagnati da un ghigno), Osimhen, Spalletti e Kvaratskhelia si sentono riecheggiare in ogni vicolo. Le bancarelle che vendono le maglie del Napoli stanno facendo affari d'oro: quella di Osimhen e Kvaratskhelia vanno a ruba. E man mano che passano le ore aumenta la processione al murales di Maradona. I proprietari della Bodega de Dios, che si trova accanto al murales sono tifosissimi del Napoli. “Ieri non eravamo allo stadio, ma abbiamo visto la partita. Siamo felicissimi. Qui stanno arrivando tanti turisti come sempre ma anche tifosi del Napoli". Sul muro le foto di tutti quelli che sono venuti qui in processione. Da Mourinho al presidente del Barça Laporta.
l'aneddoto del tassista
“Io ho accompagnato alcune mogli dei calciatori e amici georgiani di Kvaratskhelia allo stadio - ci racconta il tassista dopo il 5-1 storico alla Juve - e mi sono visto il primo tempo in tribuna, ma poi sono dovuto uscire: devo lavorare sennò non mangio”. Si è perso uno spettacolo incredibile. Un suo amico tifosissimo ha festeggiato, ma avrebbe preferito che il Napoli segnasse un gol in meno, il motivo? "Si era giocato il 4-1....". Il day after comunque, vista la portata della vittoria contro i rivali di sempre, è fin troppo sobrio. Come se ci fosse la consapevolezza che qualcosa di molto più grande adesso è veramente alla portata e si stesse aspettando il momento per esplodere davvero. Napoli sogna, e aspetta.