Incredibile De Laurentiis: "Mi hanno offerto 2,5 miliardi per il Napoli"

La rivelazione del presidente del club azzurro: "E' un giocattolo di famiglia, non abbiamo motivo di cedere finché non ci stancheremo"
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NAPOLI - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha ricevuto un'offerta impressionante per cedere la Filmauro, società proprietaria del Napoli, ma ha rifiutato. Lo rivela proprio il numero uno del club azzurro a margine di un evento a Milano: "Un anno fa mi hanno offerto 2,5 miliardi e mezzo per il Napoli e mi sono chiesto: ma mi servono? Avrei dovuto comprarmi una squadra in Inghilterra, ma io ho origini napoletane. Il Napoli ha un valore? È un giocattolo della famiglia De Laurentiis, per cui non vedo motivi per cederlo fin quando non ci stancheremo. Il Bari? Va venduto fin quando non cambiamo la legge, se la cambiassero come in Europa mi sarebbe piaciuto da uomo del Sud".

ADL contro i violenti

Il numero uno del Napoli è tornato a parlare dei disordini causati da alcune frange di ultras: "Bisogna sanare il problema dei violenti, che non sono tifosi, c'è una frangia delinquenziale che va eliminata con decreto legge immediato. Mi incontrerò con il ministro dell'interno Piantedosi per un confronto: se non risolviamo il problema al calcio possiamo dire addio". Per quanto riguarda gli stadi, invece, per De Laurentiis "siamo indietro anni luce rispetto a Inghilterra e altre nazioni. Ma il problema degli stadi, dispiace doverlo dire, è che siamo il Paese in qualche modo più bello del mondo e poi siamo quello più violento con mafia, 'ndrangheta e camorra. Questo non aiuta. Quando diciamo dobbiamo rifare gli stadi, li dobbiamo rifare per chi? Se dobbiamo rifarli per farceli distruggere è inutile se non mettiamo un freno - ha aggiunto - questo è il Paese della Corte dei Conti e delle sovrintendenze, ma il calcio oggi dovrebbe avere il via libera, i Comuni che non mettono soldi negli stadi da anni dovrebbero cederli a un euro dando anche le autorizzazioni".

L'ispirazione dal mondo del cinema

Il cinema ha ispirato Aurelio De Laurentiis: "Il mio modello è sempre stato il cinema, venendo da una famiglia di cinema e avendo toccato con mano circa 400 film ho imparato a fare il mestiere dell'imprenditore puro. Il calcio è inteso come impresa, altrimenti non si va da nessuna parte". De Laurentiis ha parlato della propria esperienza personale e ha spiegato che, dalla sua prospettiva, "i fondi sono una cosa importantissima ma di solito devono investire in un settore per dare redditività ai propri investitori. Sottraggono la redditività al settore stesso. Nella nostra Lega - il suo intervento a 'Merger & Acquisition Summit 2023' - da fastidio che le proprietà non siano presenti".

De Laurentiis su diritti tv e pirateria

ADL ha le ideee chiare sui diritti tv: "In Occidente ci sono 83 milioni di simpatizzanti del Napoli, per una partita di cartello posso attrarre 30-40 milioni di biglietti virtuali con una fatturabilità esponenziale mai considerata prima". Il problema principale, per De Laurentiis, è la pirateria: "Avevamo 4,3 milioni di abbonati tra Sky e Mediaset, oggi con Dazn, Tim e Sky siamo appena a 1,9 milioni, ne abbiamo persi 2,4 per strada che in termini di fatturato è tanta roba. Come si recuperano? Mettendo un tappo. Altrimenti puoi chiamare tutti i manager e fondi ma poi scappano".


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