Napoli, per l’esonero di Mazzarri servono idee chiare

Leggi il commento sul tecnico azzurro e il suo possibile sostituto
Massimiliano Gallo
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Lo esonera o non lo esonera? È l'ultimo tormentone napoletano. Il calcio regala singolari situazioni emotive. Improvvisamente, dopo essere stato del tutto immotivatamente accolto come salvatore della patria, Walter Mazzarri sembra essere l’unico responsabile dello sfacelo del Napoli. Come se non parlassimo di un allenatore che nel decennio lontano da Castel Volturno ha percorso un piano inclinato che lo stava portando ad allenare in Egitto. Perché mai l’aria del Vesuvio avrebbe dovuto rigenerarlo? È tornato a lavorare con De Laurentiis con una trovata tipica da commedia degli equivoci cara al presidente: la promessa – esibita proprio in un’intervista al Corriere dello Sport-Stadio – di aver studiato ed essersi convertito al 4-3-3.

Napoli, scelta balorda su Mazzarri

Tutto si può dire di questa crisi prolungata del Napoli tranne che non fosse prevedibile. È solo la logica conseguenze di una serie di scelte che in nove mesi hanno contraddetto vent’anni di gestione attenta e razionale. Detto questo, per quanto sia stata balorda la scelta di riportare Walter a Napoli, al tecnico toscano va concesso qualche alibi. Non ha avuto Osimhen per cinquanta giorni. Il nigeriano ha impiegato una settimana per prendere un aereo e al suo rientro non era neanche in grado di giocare. Si è ritrovato senza Zielinski tagliato dal club dalla lista Champions per ragioni extra calcistiche. Kvara guadagna un ottavo di Osimhen. E potremmo continuare. La confusione e quel senso di precarietà e improvvisazione che si avvertono in campo, ci sembrano lo specchio di una condizione più generale. Di un club che ha smarrito la rotta. E che fin qui non ha