Napoli, da Pioli a Gasperini: De Laurentiis sceglie per la panchina

Gli allenatori di Milan e Atalanta in cima, ma anche Conte e Italiano: l’allenatore del nuovo corso arriverà presto
Napoli, da Pioli a Gasperini: De Laurentiis sceglie per la panchina© FOTO MOSCA
Fabio Mandarini
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Il presente sta proiettando il Napoli nel futuro. Ogni volta di più: le ultime prestazioni con il Frosinone e soprattutto con l’Empoli non hanno prodotto altri risultati, se non accelerare la rifondazione. Un processo che dovrà essere innanzitutto di rigenerazione tecnica, ma non solo. De Laurentiis sa perfettamente cosa bisogna sistemare, dove intervenire, cosa è andato storto o proprio male: tipo il mercato. Fallimentare in estate e in inverno. E così ha già cominciato a operare, in modo da evitare gli errori coincisi con l’addio di Giuntoli: ha deciso di puntare su Giovanni Manna, il suo vice alla Juve, conferendogli ufficiosamente quel ruolo di responsabile dell’area sportiva che a fine stagione diventerà anche ufficiale. Il secondo passo, invece, sarà la scelta del nuovo allenatore, il quarto in dodici mesi, lui spera l’ultimo per un bel po’ di tempo: il presidente pensa a un progetto pluriennale, solido, ambizioso esattamente quanto lui. Il primo a essere deluso da tutto quanto è accaduto in una stagione paradossale: sta valutando attentamente candidati e profili, spessore professionale e caratteriale, qualità tecniche e umane. Sa bene che alla guida del nuovo Napoli servirà un tecnico in grado di orientare il gruppo un po’ come faceva Spalletti, di allenare uomini e calciatori; di risvegliare gli stimoli sopiti, la fame saziata e la tensione allentata dopo il trionfo. Una frenata è fisiologica, ma il crollo è stato eccessivo. Ecco perché il presidente ha fretta e vuole chiudere il cerchio nel più breve tempo possibile, azzerare e proiettare definitivamente il presente nel futuro.

Napoli, gli allenatori in corsa

La rosa dei candidati ideali è sempre la stessa, tutti molto autorevoli: Stefano Pioli, 58 anni, un tecnico che con il Milan ha già vinto uno scudetto e che oggi vive sotto la luce scomoda dei riflettori di San Siro perché i cicli finiscono, anche i più belli; Gian Piero Gasperini, 66 anni, il vate della Dea che è anche un’antica passione del presidente, addirittura allenatore del Napoli per un giorno di 13 anni fa (prima del dietrofront del riluttante Mazzarri). Loro in cima e sullo sfondo Antonio Conte, 54 anni, l’offerta di allenare gli azzurri in difficoltà a ottobre, al tramonto della breve parentesi di Rudi Garcia; e poi Vincenzo Italiano, 46 anni, il più giovane della compagnia ma non certo il meno dotato, seguito con attenzione da Adl sin dai tempi dello Spezia. Un poker di valore. Di valori.

Napoli, la filosofia

Un dato è molto chiaro: De Laurentiis apre anche alla difesa a tre, il mantra del Gasp e di Conte. Non soltanto tridente e difesa a quattro, sebbene la struttura della squadra e la composizione della rosa esibiscano chiaramente il marchio adottato ormai da un po’: sia Pioli, sia Italiano garantirebbero una sorta di continuità, sull’onda del 4-3-3 o del 4-2-3-1; una chiave per il rilancio di Raspadori, tra l’altro, usato poco e mica sempre come piace a lui, con l’agio del suo calcio, in questa stagione.

De Laurentiis sceglie il nuovo tecnico

Fatta eccezione per Conte, libero da un annetto dopo la fine dell’esperienza al Tottenham, ognuno dei tre signori di cui sopra ha le idee più o meno chiare: Pioli e Italiano sono al bivio dei saluti con il Milan e la Fiorentina; Gasperini ha giustamente individuato la sua priorità nella semifinale di Europa League, prima di dedicarsi ad altro. Ma De Laurentiis, dicevamo, vuole chiudere: il cerchio, la storia, la parentesi. Meglio ancora se in archivio andranno tutti i ricordi brutti seguiti all’annata più bella e storica degli ultimi 33 e ormai 34 anni azzurri. Il Napoli deve ripartire, il presidente vuole riavvolgere e riavviare. E ravvivare: il tempo della scelta è dietro l’angolo. Il poker è d’assi.


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